Emergenza

Ambiente: Acli Latina, “crisi idrica non dipende solo da siccità ma da non rispetto referendum su gestione pubblica acqua”

Malgrado il referendum vinto nel 2011 sulla gestione pubblica dell’acqua e nello stesso anno, “a distanza di qualche anno si è costretti a constatare come neanche 10 comuni siano ritornati al sistema pubblico”. È la denuncia delle Acli provinciali di Latina. “Più volte, a vari livelli, abbiamo ribadito che quel referendum è stato disatteso – afferma il presidente provinciale, Maurizio Scarsella – e come questa situazione di non rispetto della democrazia abbia portato a una situazione critica dal punto di vista sociale ed economico. Non possiamo considerare quanto sta accadendo un risultato delle scarse precipitazioni invernali, perché l’acqua che c’è spesso viene dispersa in reti obsolete. È il pubblico che deve avere la responsabilità dell’acqua data la strategica importanza”.
“C’è una crisi idrica ma anche una crisi sociale determinata da questa – gli fa eco Nicola Tavoletta, presidente provinciale e commissario regionale di Acli Terra – che va assolutamente condotta nella armonia del rapporto tra comunità e natura. Ora vi è una realtà speculare che proietta nell’economia e nel lavoro degli agricoltori e degli operatori del turismo i danni maggiori ma che provoca scompensi nella stessa armonia sociale. Le Acli provinciali di Latina si sentono responsabili nel voler condurre, tramite la propria organizzazione, le migliori informazioni e orientamenti ai cittadini perché ci siano meno disagi possibili, mentre i tecnici lavorano. Nel momento della decisione della politica, quando tornerà a piovere, ricorderanno il referendum del 2011 come strada unica decisa dalla volontà popolare”.