Medicina

Genetica: Usa, modificato il Dna di embrioni umani. Don Colombo (Univ. Cattolica), “strumentalizzazione inaccettabile”

“Sono esperimenti eticamente inaccettabili e non possono in alcun modo essere giustificati”, così don Roberto Colombo, genetista presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica e membro della Pontificia Accademia per la Vita, commenta le prime notizie relative ai risultati di una ricerca condotta da una équipe di ricercatori dell’Università dell’Oregon (Usa) che, con la tecnologia di microchirurgia genetica chiamata Crispr, è intervenuta per modificare il Dna di embrioni umani. “La notizia – spiega il professor Colombo – giunge a due anni dai primi tentativi compiuti dagli scienziati cinesi nel 2015 di modificare intenzionalmente il genoma di alcuni embrioni umani vivi. Oggi, stando a quanto si apprende, ci troviamo di fronte a embrioni prodotti appositamente in vitro con difetti genetici attraverso la fertilizzazione di ‘diverse decine’ di ovociti con lo sperma di uomini portatori di diverse mutazioni genetiche che provocano malattie ereditarie”.
Il genetista riconduce la gravità dell’esperimento a due ragioni sostanziali: “La prima è legata al fatto che qualunque modificazione genetica apportata alle cellule germinali o agli embrioni nei primissimi stadi del loro sviluppo viene trasmessa alla loro eventuale discendenza. Pertanto, allo stato attuale della tecnica, il rischio di introdurre difetti ereditabili è molto elevato”. Per questo, spiega don Colombo, “la maggior parte dei genetisti clinici è contraria alla terapia genica germinale ed embrionale”.
La seconda ragione va diretta ai fondamenti della medicina: “Sono stati intenzionalmente generati degli esseri umani portatori di un difetto genetico voluto ed introdotto al solo scopo di effettuare questi esperimenti di microchirurgia genetica – conclude don Colombo -. È, questa, una strumentalizzazione della vita umana assolutamente inaccettabile e indegna di ogni ricerca biologica e clinica che voglia essere responsabile verso l’umanità”.