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Cultura: mons. Nosiglia, “portarla anche nelle periferie”

“Le belle iniziative culturali della nostra città non siano concentrate solo nel centro storico e poco oltre, ma siano portate anche nelle periferie per contribuire a riconoscere la dignità e i diritti di tutti i cittadini e farli sentire membri effettivi della stessa comunità”. È l’appello rivolto da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, nell’intervista concessa al settimanale diocesano, La voce e il tempo. “I beni e le iniziative culturali sono una via necessaria per dare speranza e vigore di innovazione al presente e al futuro della storia personale e collettiva”, la tesi del presule, perché “hanno una funzione sociale e comunitaria di prim’ordine”. “Più volte mi sono sentito dire: cultura sì, ma anzitutto pane”, rivela Nosiglia: “È vero: il pane inteso nel senso di beni fondamentali per vivere è essenziale. Ma non di solo pane si vive…”.  “Questa della promozione e del servizio culturale è sicuramente una via da percorrere, anche se all’inizio i risultati sono modesti perché la concorrenza è numerosa e agguerrita”, sostiene il vescovo, che ricorda: “Come Conferenza episcopale piemontese abbiamo firmato varie intese con la Regione proprio per tutelare e promuovere la conoscenza del nostro patrimonio artistico e culturale. Ricordo anche le iniziative culturali e musicali offerte a persone povere e in difficoltà. Proprio perché non si tratta di servizi che debbano essere disponibili solo per i benestanti…”.