"Acting EurHope"

Europa: Fatigante (giornalista), “di fronte a crisi 2008 è mancata risposta forte”. “Per salvarla dobbiamo renderla più giusta”

“Per salvare l’Europa dobbiamo renderla più giusta, più equa. Invece quest’ultima fase ha visto aumentare la competizione e la mancanza di solidarietà tra gli Stati, e questo è molto preoccupante”. Lo afferma il giornslista Eugenio Fatigante, intervenuto alla terza giornata della Summer School “Acting EurHope” in corso a Roma. Per superare questo impasse l’Ue “ha bisogno di leader all’altezza, con una visione che guardi al lungo periodo e non solo al prossimo passo da fare”. “Uno dei suoi limiti – prosegue Fatigante – è che il processo di rimozione delle barriere alla libera circolazione delle persone e dei beni si sarebbe dovuto accompagnare ad un aumento omogeneo, in tutti i Paesi, della produttività che non c’è stato. Occorre chiedersi perché sono invece aumentati gli squilibri territoriali e quanto questo abbia influito sulla frenata del processo di integrazione e abbia alimentato i populismi”. Rispondendo ad una domanda sulla “disgregazione” dell’Ue, Fatigante afferma che si tratta di “un processo avviato nel 1992 con un meccanismo poco noto al pubblico, il diritto all’opt-out grazie al quale, ad esempio, a Schengen aderiscono solo 24 paesi e al brevetto unico solo 26”. “Fatto con lo spirito di evitare fratture drammatiche, ha dimostrato che queste si sono poi prodotte ugualmente, come dimostra la Brexit”. “Di fronte alla crisi del 2008 – conclude – è mancata una risposta forte dell’Ue. La risposta è venuta dalla Banca europea mentre ma da parte di Bruxelles è mancato quel piano massiccio di investimenti che è l’unica via per contrastare la crisi”.