“È una persona molto attenta e con una grande capacità di ascolto. E quando parla Francesco dà un contributo di chiarificazione e di messa a punto di determinate situazioni. In molti casi, la sua parola è quella che fa compiere un passo avanti al dialogo che fanno i 9 cardinali all’interno del Consiglio”. Lo ha detto ieri sera a Matera mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del “C9”, in occasione dell’ultimo incontro della Festa di Avvenire, raccontando “Il Papa visto da vicino”. Una lunga conoscenza lega Bergoglio a Semeraro. Nel 2001 si incontrarono in occasione della decima Assemblea generale del Sinodo dei vescovi, di cui l’allora card. Bergoglio era relatore generale. “Così cominciò una collaborazione che è continuata nel tempo. Quando si trovava a Roma da cardinale la domenica veniva a celebrare Messa in una chiesa di Ciampino, nella mia diocesi”, ha raccontato Semeraro, che ha delineato il ritratto di Francesco: “L’impressione è di una persona capace di ascolto, che è la cosa che impressiona tutti, anche gli altri cardinali. Parlando del metodo ecclesiale della sinodalità, disse che il primo atteggiamento è proprio quello di ascoltare e lui la realizza”. È anche “un uomo di grande memoria – ha aggiunto -. Quando si devono richiamare delle circostanze, lui puntualizza di cosa si tratta indicando nomi e luoghi. Francesco è un uomo intimamente pacificato con se stesso. Ha fatto discernimento con se stesso e su stesso, vivendo nella sua vita la volontà di Dio”.