La Commissione degli episcopati della comunità europea (Comece) “accoglie con favore la comunicazione congiunta dell’Ue sulla resilienza e incoraggia l’Ue a dare priorità a un approccio incentrato sulle persone nel processo di attuazione”. L’apprezzamento arriva oggi dal segretariato Comece in risposta alla pubblicazione, il 7 giugno scorso, del documento indirizzato al Parlamento europeo e al Consiglio “Un approccio strategico alla resilienza nell’azione esterna dell’Ue”, che mira a sostenere gli stati, le società, le comunità e gli individui nell’adattamento alle pressioni crescenti e di sempre più lungo periodo. I vescovi europei apprezzano “l’intenzione dell’Ue di spostare ulteriormente la sua azione esterna nella direzione della anticipazione, prevenzione e preparazione nell’affrontare le cause strutturali di crisi e conflitti di diversa natura”. Positivo è anche “l’approccio specifico per ogni contesto basato sulle forze e capacità locali”; strumento indispensabile saranno “dialoghi inclusivi” tra “tutte le parti interessate”. Fondamentale è che al centro degli sforzi per la promozione della resilienza rimangano “la persona umana, la famiglia e la comunità locale”. Infatti, dal punto di vista delle Chiese, la resilienza è “un processo centrato sulle persone che dovrebbe contribuire allo sviluppo umano integrale e alla pace sostenibile”. Mentre era in preparazione la Comunicazione Ue, la Comece aveva inviato il documento, “Favorire la resilienza per una pace duratura”.