
“Me la sono cavata con qualche piccola contusione, qualche piccolo taglio, e una lieve slogatura. Come ha scritto questa mattina Tommaso, anch’io ora ho molta paura, non lo scrivo per farmi compatire. Desidero come lui raccontarvi quanto è accaduto. Raccontarvi la mia paura che tutto questo possa risuccedere”. Don Davide Toffaloni è un giovane sacerdote della diocesi di Milano, in servizio presso gli oratori della comunità pastorale San Magno-San Domenico a Legnano. Di fede juventina, sabato si era recato a Torino assieme ad alcuni giovani amici per assistere alla finale di Champions tra Juventus e Real Madrid in piazza San Carlo, a un certo punto sconvolta dal panico diffusosi tra la folla. Le cronache parlano un numero non inferiore a 1.500 feriti, alcuni dei quali gravi. Don Toffaloni racconta ora sulla sua pagina Facebook i momenti di terrore, la fuga, l’intervento per aiutare persone in difficoltà. Attimi terribili emergono dalle parole e dalle immagini postate dal sacerdote. Che, dopo un dettagliato e vivo resoconto, afferma: “Ho paura ad immedesimarmi negli uomini e donne di Londra perché ora so cosa si prova in quel momento. Ho avuta, per la prima volta nella mia vita, la paura di morire. In tutto questo, però, da cristiano e prete che sono non posso fermarmi alla paura…”.

Un’immagine dalla pagina fb di don Toffaloni
“Ho desiderato quest’oggi”, ieri per chi legge, “celebrare la messa con la mia comunità per dire grazie al Signore per essermi rimasto vicino, per avermi dato la forza di rialzarmi più volte, per essere riuscito a mettere da parte la paura di perdere la vita per cercare di salvare quella di quella ragazza… Mi sono sentito di ringraziarlo per la testimonianza che ho ricevuto da tutti gli ‘eroi nascosti’ che in tutto quel casino, mentre tutti correvano, si fermavano ad aiutare chi stava male, anche solo con piccoli gesti”. “Dov’è Dio in tutto questo?” è la domanda “che qualcuno potrebbe rivolgermi. Dio ha operato attraverso quelle mani capaci di medicare, rianimare, curare, consolare, estrarre corpi prima che soffocassero, incoraggiare, asciugare molte lacrime”. Don Davide conclude: “Ho pregato per tutte quelle persone che ieri erano li con me, affinché il Signore dia pace e serenità a quei genitori che oggi stanno trascorrendo la loro giornata ai piedi del letto del loro figlio nella speranza che si risvegli. Non posso negarlo… Ho ancora tanta paura, ma grazie a questi eroi, grazie alle loro mani, mi sto ripetendo nella mente e nel cuore le parole del profeta Isaia”, che afferma: “Non temere, perché io sono con te; sentirai la mia forza nel tuo cammino; tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori… Io sarò con te ovunque andrai! La mia mano ti proteggerà”.