Migranti
Nell’Alto Friuli 20 strutture Cas (Centri di accoglienza straordinaria) per 141 posti e con 10 operatori. Nel Medio e Basso Friuli 15 strutture, 150 posti e 7 operatori. Nel cividalese il Progetto Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) con 7 strutture, 40 posti e 7 operatori. Infine la città di Udine, con il Progetto Aura (Accoglienza a Udine di richiedenti asilo) con 12 strutture, 121 posti totali e 7 operatori. Questi i numeri delle accoglienze della Caritas diocesana di Udine raccontati – grazie a mappe, grafici e testimonianze degli operatori – in “Richiedenti asilo e rifugiati. Dall’accoglienza all’integrazione”: un volumetto pubblicato dalla Caritas diocesana di Udine in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che ricorre oggi, martedì 20 giugno. La pubblicazione è in distribuzione proprio in questi giorni alle comunità parrocchiali della diocesi, ma anche agli amministratori locali e politici, ed è inoltre disponibile in versione pdf sul sito della diocesi di Udine (www.diocesiudine.it) e della Caritas diocesana (www.caritasudine.it) .
Da tempo la Caritas diocesana ha scelto il criterio dell’accoglienza diffusa che, spiega il direttore, don Luigi Gloazzo, “rispetto a quello problematico della concentrazione in grandi strutture, rende possibile ed effettiva sia l’accoglienza in strutture medio-piccole, che il percorso di integrazione sociale”. La Giornata mondiale del rifugiato sarà ricordata anche con “La sedia accanto”, evento che si terrà venerdì 23 giugno alle 18 in contemporanea a Cividale, in piazza Foro Giulio Cesare, a Buttrio, in piazza Municipio, a Remanzacco, in piazza dell’Amicizia. Si tratta di un’iniziativa ideata nell’ambito della campagna “Porte Aperte” della rete Sprar, la Caritas di Udine proporrà un’installazione costituita da una serie di coppie di sedie poste una davanti all’altra, e distanziate dalle altre in modo che possa crearsi una sorta d’intimità. Da una parte si siederanno rifugiati e richiedenti asilo della rete Sprar, e chiunque potrà sedersi di fronte a loro e far partire un dialogo. Ogni partecipante avrà un foglio con 10 domande da poter fare, e a sua volta potrà rispondere alle domande dell’interlocutore. A conclusione dell’incontro verrà rilasciato un invito, per la settimana successiva, ad un momento conviviale in alcune strutture di accoglienza: un tè che sarà ancora una volta occasione di incontrare, conoscere e riconoscere le persone ospitate sul territorio.