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Diocesi: Civitavecchia-Tarquinia, venerdì presentazione restauro della chiesa di San Giovanni in piazza Saffi

Venerdì 23 giugno, nella vigilia della festa del santo titolare, la diocesi di Civitavecchia-Tarquinia presenterà i lavori di restauro strutturale della chiesa di San Giovanni in piazza Aurelio Saffi a Civitavecchia. Alle ore 19 sarà il vescovo mons. Luigi Marrucci, insieme al parroco mons. Cono Firringa e al direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali, Giovanni Insolera, a inaugurare il luogo di culto. Il progetto è stato realizzato usufruendo del finanziamento della Conferenza episcopale italiana derivante dai fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica.
San Giovanni è attualmente, dopo la distruzione della chiesa domenicana di Santa Maria a seguito dei bombardamenti del 1943, la chiesa più antica di Civitavecchia. È stata infatti edificata nella seconda metà del XVII secolo grazie al lascito testamentario del capitano Terenzio Collemodi, che istituiva la Commenda Collemodia dell’ordine dei Cavalieri di Malta, dotandola di numerose proprietà immobiliari. L’ordine di Malta, a cui era di fatto affidato il comando della flotta pontificia di stanza in Civitavecchia, fu protagonista della difesa delle coste dagli assalti barbareschi almeno fino alla seconda guerra di Morea.
Nell’anno 1828, la chiesa venne acquistata dal marchese Vincenzo Calabrini e adattata a cappella familiare, per passare successivamente alla Confraternita del SS.mo Nome di Dio, che ne detenne la proprietà fino ai primi anni del dopoguerra. Il restauro del 1950, con la nuova consacrazione del vescovo Bianconi, fu uno dei momenti più significativi della rinascita della città e, in particolare, del rione popolare che attorno alla chiesa si era costituito nel corso dei secoli precedenti. Negli anni più vicini la chiesa di San Giovanni istituì un nuovo legame con la storia della città essendo stata officiata dagli ultimi padri domenicani, che risiedevano in Civitavecchia dall’inizio del XV secolo. Successivamente divenne sede operativa della Caritas diocesana e, con la cerimonia di venerdì prossimo sarà affidata alla Comunità di Sant’Egidio per lo svolgimento delle attività spirituali e caritative, come pertinenza della parrocchia di Santa Maria sotto la cura del parroco mons. Firringa.