“La guerra che una parte dell’’intelligentia’ laica sta combattendo contro la vita a livello europeo e nazionale trova origine da un’interpretazione volutamente distorta del principio di laicità”: è la tesi che il Movimento cristiano lavoratori (Mcl) sosterrà a Budapest, domani 26 e sabato 27 maggio, dove parteciperà con una delegazione al Forum di “Uno di noi”, iniziativa dei cittadini europei lanciata nel 2012 per difendere il diritto alla vita dell’embrione. “Anche in Italia ci ripetono costantemente che lo Stato deve essere laico, così come pure la scuola deve essere laica, la politica, la famiglia, la visione della vita devono essere laiche. In tal modo, tuttavia, viene travisato completamente il significato originario del termine, poiché è evidente che si vuole parlare di laicità ma si intende laicismo. Bisogna prestare attenzione a non cadere nella trappola di questa falsa libertà”, ha affermato Vincenzo Massara, vicepresidente del Mcl, che guiderà la delegazione del Mcl al Forum di Budapest. Una tesi ribadita dal presidente di Mcl, Carlo Costalli che ha ricordato come il Mcl da sempre sia “in prima linea nella difesa della vita, come dimostra il fatto che ha inserito tale principio nel proprio statuto (art. 1) e ha sostenuto tutte le battaglie improntate alla sua difesa, compresa l’iniziativa europea ‘Uno di noi’. I principi eticamente sensibili che sono le fondamenta su cui deve poggiare una società con al centro la persona sono la tutela della vita in ogni sua fase, famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna e aperta alla vita, libertà di educazione”. “È solo una visione ipocrita quella che vorrebbe etichettare questi temi come ‘cattolici’: si tratta invece di principi naturali validi indistintamente per tutti gli uomini e indispensabili per lo sviluppo della società ed il suo bene comune”, ha concluso il presidente di Mcl.