La legge per il contrasto del cyberbullismo approvata ieri alla Camera “va nella giusta direzione ma servono anche relazioni educative autentiche”. Lo dichiarano oggi al Copercom i presidenti di Age, Agesc, Aimc e Uciim. “Il fenomeno – afferma Rosaria D’Anna, presidente dell’Associazione italiana genitori – non poteva essere più sottovalutato, in quanto stava assumendo dimensioni preoccupanti. La tutela dei nostri ragazzi è prioritaria, come pure l’attuazione di percorsi formativi”, rivolti “anche ai genitori”. Il provvedimento “è sicuramente un atto positivo”. La “soluzione però – osserva Roberto Gontero, presidente dell’Associazione genitori scuole cattoliche – non sta nella legge ma nella costruzione di relazioni personali educative”, a partire dalla famiglia. Oltre alla scuola, Gontero sottolinea che “andrebbe valorizzato anche l’associazionismo, soprattutto familiare, che opera per rinnovare e formare la responsabilità educativa dei genitori”. Per Giuseppe Desideri, presidente dell’Associazione italiana maestri cattolici, “è di particolare rilevanza la possibilità di oscurare i video in rete, anche se per problematiche tecniche e tempistica sarà di una efficacia tutta da testare, e la previsione della formazione e sensibilizzazione di genitori, docenti e studenti”. Come associazione, aggiunge, “riteniamo che sia proprio il versante della sensibilizzazione e della formazione l’aspetto fondamentale per prevenire il cyberbullismo”. “Bene l’introduzione di un docente per istituzione scolastica che farà da referente per la lotta a un fenomeno così diffuso. Ora – spiega Rosalba Candela, presidente dell’Unione cattolica italiana insegnanti medi – concentriamoci sul tavolo tecnico che dovrà redigere il piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo. Auspichiamo che, nella redazione di tale piano, si possa tener conto delle buone pratiche che hanno dato esiti positivi”.