Card. Parolin: “il Papa cerca di aprire nuovi percorsi di comunicazione e di incontro, anche costruendo ponti ideali”

“Tra le molte questioni aperte, tre mi sembrano essere le sfide globali che il Santo Padre fa proprie: l’impegno per la pace, il disarmo nucleare, la tutela dell’ambiente. Da questi orizzonti scaturisce una serie di altre prospettive globali: la promozione di una civiltà dell’incontro, l’accompagnamento del fenomeno migratorio, la condivisione dei beni della terra e la dignità del lavoro, specialmente per le nuove generazioni”. Lo ha affermato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, intervenendo lo scorso 10 maggio alla tavola rotonda “Lo sguardo di Magellano. La diplomazia dei ponti in un mondo di muri” ospitata all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede in occasione della pubblicazione del numero 4000 de “La Civiltà Cattolica”. Nel suo intervento, pubblicato sul numero 4006 de “La Civiltà Cattolica”, il card. Parolin ha sottolineato come “il Papa, scrutando l’orizzonte con lo ‘sguardo di Magellano’, stia cercando di aprire nuovi percorsi di comunicazione e di incontro, anche costruendo ponti ideali tra un continente e l’altro, tra culture e religioni differenti, tra sistemi giuridici e di pensiero spesso distanti tra di loro”. “Papa Francesco ci invita a vincere l’indifferenza” e a “lottare contro la povertà sia materiale sia spirituale, edificare la pace, costruire ponti”, ha aggiunto, concludendo che “quello del Papa rimane un appello pressante e impegnativo, tanto più oggi” che “chiede di avere molto coraggio e di abbandonare alle nostre spalle le facili certezze acquisite, impegnandoci in un’autentica conversione del cuore, delle priorità, degli stili di vita”.

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