Tratta: don Bonaiuto (Comunità Giovanni XXIII), “non possiamo tacere di fronte la vergogna di cui nessuno parla”

foto Siciliani-Gennari/SIR

Una folla di fedeli ha seguito la Via Crucis “Per le donne crocifisse 2017”, ieri sera a Roma lungo le strade dei quartieri Garbatella e Tor Marancia. Su quelle stesse strade, la notte, moltissime straniere sono costrette a prostituirsi. Contro la piaga della schiavitù e dello sfruttamento opera da quarant’anni l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che ha organizzato la Via Crucis in collaborazione con la diocesi di Roma. Lo stesso Papa Francesco domenica, al termine dell’Angelus, aveva esortato i cittadini romani a partecipare alla Via Crucis, giunta quest’anno alla terza edizione. “Per abbattere la schiavitù – ha detto a margine don Aldo Bonaiuto, del Servizio antitratta dell’Associazione – bisogna parlare dei fabbricanti di queste croci insopportabili che vengono imposte sulle spalle di ragazze fragilissime. Troppe persone o sono indifferenti o accertano che c’è la schiavitù in un silenzio assordante, pensando che ci debbano essere delle donne messe in vendita per soddisfare i bisogni perversi di maschi italiani senza scrupoli che ogni notte violentano ragazze di cui quasi il 40% è minorenne”. “Non possiamo tacere – ha ribadito – di fronte la vergogna di cui nessuno parla ed è con questi gesti che cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica e risvegliare la società civile”.

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