La vicenda del “gravissimo attacco chimico a Idlib deve essere approfondita per accertarne le responsabilità” e il bombardamento successivo voluto dal presidente Usa Trump “credo sia stato uno sbaglio strategico”. A dichiararlo al Sir è monsignor Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo. “Non credo – afferma al telefono dalla città martire siriana – che il presidente Assad avesse bisogno di lanciare un attacco chimico dal momento che gode di una posizione di vantaggio sul campo di battaglia. In ogni caso dovranno essere condotte delle indagini serie per accertare le responsabilità. Chi è responsabile, dovrà renderne conto”. La scelta di Trump di bombardare postazioni aeree siriane, aggiunge, “non la capisco e ritengo sia uno sbaglio strategico. Perché agire così velocemente? Senza consultare nessuno? Forse non voleva che la Russia ponesse un veto alla sua azione? Così facendo ha aggiunto morti ad altri morti, sei soldati siriani e nove civili del villaggio vicino la base militare colpita dagli Usa hanno perso la vita”. “Se prima era buio, ora il futuro è ancora peggio. Non sappiamo cosa altro potrà accadere. Quali altre reazioni dovremo subire – dice – le cose sembravano andare un po’ meglio, e qualche spiraglio di dialogo per trovare una soluzione politica sembrava aprirsi. Ma adesso? Speriamo che questo errore possa portare tutte le parti in lotta a riconsiderare le rispettive posizioni. Decidano seriamente di lavorare per la pace con soluzioni politiche e non con le bombe”. Dello stesso avviso anche monsignor Georges Abou Khazen, vicario latino di Aleppo, per il quale “la decisione di Trump apre scenari inquietanti. Andava fatta un’indagine indipendente, ma c’è chi ha interesse a che questa guerra prosegua”.