Colombia: il nunzio Balestrero in visita a Mocoa porta la vicinanza di Papa Francesco

“Papa Francesco tramette il suo sentito cordoglio ai familiari delle persone uccise durante la tragedia che ha colpito gli abitanti di Mocoa. Invia il suo messaggio di solidarietà e prega per la pronta guarigione dei feriti”. Così si è espresso ieri il nunzio apostolico in Colombia, monsignor Ettore Balestrero, che si è recato in visita a Mocoa, la città del dipartimento del Putumayo spazzata via sabato scorso da una frana di acqua, fango e detriti che ha causato (la cifra è aggiornata a ieri) 308 vittime, 195 delle quali riconosciute. 332 persone sono ricoverate in ospedale e ci sono ancora dispersi. Mons. Balestrero ha celebrato la messa nella cattedrale. Quindi, conversando con i giornalisti, ha detto: “Il Papa è molto addolorato per coloro che sono morti, per quelli che stanno piangendo i loro cari, per tutti quelli che hanno dato la vita per aiutare i propri fratelli. Desidera che io dica che in ogni momento trovano posto nelle sue preghiere”. Il nunzio ha proseguito esprimendo il ringraziamento “a tutti coloro che si stanno mobilitando e sacrificando per Mocoa, a cominciare dal vescovo e dai sacerdoti, che stanno partecipando con tutta l’anima al dolore del loro popolo”. Ed ha fatto notare che “siamo spettatori di un Paese intero che, in un certo senso, rinasce grazie a Mocoa, perché supera le sue tensioni e polarizzazioni e si unisce e si fa solidale con ciascuno degli abitanti di questa città. Si tratta di amore, e solo l’amore permette di rinascere”.

Nella città, travolta dal fango per il 60% della superficie, manca ancora l’energia elettrica e l’acqua è fornita dalle autobotti, come si legge sul sito della Conferenza episcopale colombiana. Mentre iniziano ad arrivare i primi aiuti da tutto il Paese, prosegue il mesto riconoscimento delle vittime, spesso già in stato di decomposizione, e la loro successiva inumazione. Il vescovo di Mocoa, monsignor Luis Albeiro Maldonado Monsalve, ha ringraziato quanti si sono adoperati per la consegna dei primi aiuti: “La realtà più dura di Mocoa è nel cimitero. Voglio ringraziare i monaci francescani per il loro lodabile lavoro”. D’ora in avanti, ha proseguito, “l’opera della Chiesa con la gente del Putumayo sarà di seminare la speranza dei cuori per poter così ricostruire il nostro popolo”. Intanto il presidente della Conferenza episcopale colombiana, monsignor Luis Augusto Castro Quiroga, ha annunciato che i fondi raccolti durante la Campagna di Quaresima della Chiesa colombiana saranno destinati alla comunità di Mocoa.

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