(dall’inviato Sir a Rimini) – “Il Rinnovamento nello Spirito sia nella Chiesa una vera palestra di preghiera, ascesi, virtù e santità. Nel nostro tempo avido di speranza fate conoscere e amare lo Spirito Santo: aiuterete a far sì che prenda forma quella cultura della Pentecoste che sola può fecondare la civiltà dell’amore e della convivenza”. È la consegna che questa mattina l’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, ha affidato agli oltre 13mila partecipanti alla 40ª Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns) che si svolge in questi giorni a Rimini. Nel suo intervento, mons. Forte ha ripercorso la storia del Rinnovamento che è nato “dalla riscoperta della centralità della Parola di Dio nella vita della Chiesa”. “È la grande primavera del Concilio Vaticano II che ci ha donato questa meravigliosa esperienza”, ha riconosciuto l’arcivescovo. “La vita secondo lo Spirito è un passaggio dall’implicito all’esplicito”, ha osservato, invitando a compiere un “quadruplice passaggio”: “dalla corrente di grazia al movimento ecclesiale, alla scuola della Parola di Dio”, “dalla preghiera alla missione, alla scuola della liturgia”, “dal cenacolo al mondo, con il discernimento e sotto la guida dei pastori che ci precedono sulle vie di Dio”, “dal roveto ardente alla colonna di fuoco, perché nel RnS non si vive soli l’esperienza personale dello Spirito ma si diventa popolo dei pellegrini”. “La Chiesa non è una prigione, è la casa delle libertà, della giustizia di Dio”, ha aggiunto Forte, ammonendo che “è dovere della Chiesa scrutare i segni del tempo. Noi non viviamo con gli occhi chiusi e le orecchie tappate, il nostro cuore batte col cuore della storia”. “Siamo uomini e donne del nostro tempo”, ha continuato, rilevando che “il cristiano non ha paura della storia e cerca di scrutare i segni del tempo evitando ogni fuga ed evasione consolatoria”. “Siete spesso accusati di essere donne uomini che vivono in un mondo che non esiste, quello delle illusioni ed esaltazioni, di una sorta fuga dalla realtà. Può dire questo – ha spiegato – chi non conosce Gesù e la sua Parola”. Ma “chi vive il Rinnovamento – ha precisato – non può essere imprigionato nelle sue presunte sicurezze”. “Andate avanti – ha concluso l’arcivescovo – fiduciosi del dono dello Spirito”.