Pasqua 2017: mons. Negri (amministratore apostolico Ferrara-Comacchio), “aprire il nostro cuore all’umanità dolente”

“Dobbiamo aprire il nostro cuore. Mentre annunziamo Cristo risorto dobbiamo aprire il nostro cuore all’umanità dolente, al popolo che ogni giorno è abbandonato senza aiuti alla violenza cieca che distrugge le famiglie, i gruppi sociali, investe le nazioni e caratterizza in qualche modo la stessa realtà del mondo”. Così l’amministratore apostolico di Ferrara-Comacchio, mons. Luigi Negri, nel messaggio di auguri per la Pasqua. Per l’arcivescovo, “il fondo più profondo della nostra vita è la certezza irresistibile che Cristo accanto a noi ci chiama a sperimentare ogni giorno quella vita nuova che riempie la nostra esistenza e ci spalanca alla comunicazione di questa vita nuova a tutti gli uomini”. “Pensiamo che il futuro della Chiesa, il futuro dell’umanità – osserva Negri – sia legato all’esperienza di piccole comunità credenti, che affermano la presenza di Cristo come significato profondo della vita. E che offrono questa vita nuova, nella comunicazione da cuore a cuore, a tutti gli uomini del nostro tempo”. “Questa Pasqua esige – come ci richiama costantemente Papa Francesco – che noi diventiamo una Chiesa in uscita, cioè una Chiesa che rinuncia a forme di sicurezza mondane e accetta la suprema povertà della fede, che – conclude – è anche la suprema ricchezza”.

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