Salute
“Non si può e non si deve mettere in discussione l’importanza e la necessità delle vaccinazioni per il bene del singolo e della comunità”. Lo ribadisce Mauro Stronati, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), alla vigilia della Settimana mondiale delle vaccinazioni (24 – 30 aprile). Per l’occasione, la Sin sarà ancora una volta in prima linea, con una campagna di comunicazione attuata dagli stessi neonatologi, per contrastare la disinformazione sulle vaccinazioni obbligatorie. “La decisione di non vaccinare i bambini o la vaccinazione selettiva esercitata da un numero crescente di genitori e la conseguente recrudescenza di alcune malattie ormai debellate – si legge in un comunicato della Società -, vanificano gli sforzi dei neonatologi di diminuire la mortalità e le patologie dei neonati, esponendoli ad un forte rischio di salute personale da un lato e sociale dall’altro”. Ogni neonatologo iscritto alla Sin s’impegnerà personalmente ad informare i genitori sui rischi derivanti dalla mancata vaccinazione. L’iniziativa è in linea con le indicazioni del nuovo Piano di prevenzione vaccinale 2017-2019, che punta sull’empowerment dei cittadini.“Se un numero consistente di genitori opterà per non vaccinare il proprio bambino – avverte Stronati – verrà meno l’effetto gregge, cioè la protezione derivante dalle vaccinazioni collettive, che finora ha rappresentato una garanzia anche per quei pochi bambini non vaccinati”. L’Italia dall’inizio del 2017 ha registrato un forte aumento di casi di morbillo con oltre 1000 persone contagiate, ma la Sin informa di lattanti che hanno contratto la meningite da Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), malattia prevenibile con la vaccinazione, e che ora portano con sé le sequele neurologiche incluso un ritardo mentale, o di adolescenti non vaccinati che hanno contratto la poliomielite e vivono ora le conseguenze della paralisi neurologica. La vaccinazione è inoltre raccomandata ai neonati pretermine, in aumento negli ultimi anni.