Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Turchia, dopo il voto prorogato lo stato di emergenza. Francia verso le presidenziali

Papa Francesco: Regina Caeli, “resurrezione è vera novità della storia”. Invito a “gesti di accoglienza”

“Saremo uomini e donne di risurrezione, uomini e donne di vita, se, in mezzo alle vicende che travagliano il mondo – ce ne sono tante oggi –, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, gesti di accoglienza, e alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione a un ambiente libero dal degrado”. Lo ha affermato Papa Francesco durante il Regina Caeli del Lunedi dell’Angelo. Il Pontefice ha esortato i fedeli ad annunciare al mondo, “in questo nostro tempo”, il messaggio di speranza che la resurrezione di Gesù porta con sé. “L’ultima parola non è più della morte – ha spiegato – ma della vita”.

Turchia: proteste di piazza dopo il referendum presidenzialista. Erdogan proroga lo stato di emergenza

Mentre a livello internazionale si discute sulla validità o meno del voto referendario in Turchia, con la quale si rafforza il sistema presidenzialista, il presidente Recep Tayyip Erdogan proroga lo stato di emergenza – in vigore già da 9 mesi dopo il fallito golpe di luglio 2016 – di altri tre mesi. “La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione”, ha dichiarato Erdogan alla luce del 51,4% dei sì alla riforma, che “tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati”. “Voglio ringraziare ogni nostro cittadino che è andato a votare. È la vittoria di tutta la nazione, compresi i nostri concittadini che vivono all’estero. Questi risultati avvieranno un nuovo processo per il nostro Paese”. Per l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) il referendum “non è all’altezza degli standard del Consiglio d’Europa”. In particolare non si ritiene regolare il conteggio delle schede non vidimate che, secondo le diverse versioni, variano da uno a tre milioni. Il risultato è contestato, sul fronte interno, dal partito dei kemalisti Chp e dai filocurdi dello Hdp. Ieri si sono svolte manifestazioni a Instabul, Ankara e Smirne.

Siria: sale il bilancio dei morti nell’attacco a un convoglio di profughi. La preghiera del Papa

È salito a 126 il bilancio delle vittime dell’attentato terroristico che sabato ha colpito un convoglio di pullman che stava evacuando profughi dalla città siriana di Aleppo. Tra questi si contano 68 bambini. Nel frattempo sono riprese le operazioni di evacuazione dei civili. Anche il Papa ha sottolineato la gravità della situazione in Siria. Nel suo messaggio pasquale ha affermato: “Il Signore Risorto guidi i passi di chi cerca la giustizia e la pace”. “In modo particolare sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, l’amata e martoriata Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte”. Riferendosi all’attentato di sabato ha parlato di “ignobile attacco ai profughi in fuga che ha provocato numerosi morti e feriti”.

Israele: sciopero della fame dei detenuti palestinesi. “Resistere all’occupazione”

Oltre mille detenuti palestinesi hanno deciso uno sciopero della fame per denunciare le condizioni nelle carceri israeliane. L’iniziativa è guidata da Marwan Barghouthi, leader di Fatah, in prigione da 15 anni in Israele per essere stato uno dei trascinatori della seconda Intifada. “Lo sciopero della fame è un modo per resistere all’occupazione e combattere per la libertà: possiamo vincere la nostra battaglia – sostengono i detenuti – con il nostro stomaco vuoto. Questo è un messaggio alla comunità internazionale e alle persone libere nel mondo: i palestinesi cercano la libertà”. Secondo fonti internazionali i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane sono 7mila: chiedono condizioni di vita meno dure e procedure più semplici per le visite dei familiari.

Migrazioni: 8.500 persone salvate in mare nel fine settimana. Intense attività di soccorso nel Mediterraneo

Si contano 8.500 migranti salvati in mare, ma anche 13 morti, nel Canale di Sicilia nel fine settimana pasquale. Intensa attività nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Le cronache da Catania riferiscono di 1.181 migranti recuperati in mare dalla nave militare tedesca Rhein; 1.267 le persone salvate dalla nave militare Phanter. A Porto Empedocle si contano 451 migranti soccorsi in diverse operazioni di fronte alla Libia dalla nave della Marina “Chimera”. Nel frattempo circolano le cifre stanziate per salvataggi e accoglienza profughi, inserite nel Def, Documento economico e finanziario, stilato dal governo, che parla di “deciso incremento dei flussi e delle presenze a fine 2016”. “In base ai dati attuali, le operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, alloggio e istruzione per i minori non accompagnati sono, al netto dei contributi dell’Ue, pari a 3,6 miliardi nel 2016 e previste pari a 4,2 miliardi nel 2017, in uno scenario stazionario”. Se i flussi dovessero aumentare, il Def indica un preventivo di spese per il 2017 pari a 4,6 miliardi di euro.

Corea del Nord-Stati Uniti: da Pyonyang ancora minacce. Pence (Usa), “la pazienza è finita”

“Una guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all’altro nella penisola coreana”: parole pesanti quelle di Kim In Ryong, ambasciatore nordcoreano alle Nazioni Unite. “Gli Stati Uniti stanno disturbando la pace e la stabilità globale, insistendo in una logica da gangster”. E mentre Pyonyang insiste sui test missilistici, il vicepresidente americano, Mike Pence, in visita a Seul (Corea del Sud) ha affermato che “l’era della pazienza strategica è finita”. Pence ha spiegato che gli Usa utilizzeranno “mezzi pacifici o in ultima analisi qualsiasi mezzo necessario” per proteggere la Corea del Sud.

Francia: campagna elettorale incandescente. Macron e Le Pen in testa nei sondaggi

A sei giorni dal voto (primo turno 23 aprile), la campagna elettorale francese si infiamma. Ieri sera contestazioni a un comizio parigino di Marine Le Pen (Front National). Gli altri protagonisti moltiplicano le uscite pubbliche, nella capitale e nel resto del Paese. “È giunta l’ora della scelta, una scelta storica, una scelta di civiltà”, ha affermato Le Pen. “Questa elezione è un referendum: pro o contro la globalizzazione selvaggia, pro o contro la Francia. Domenica la Francia rinasce o affonda”. Nei sondaggi il candidato indipendente Emmanuel Macron è dato al 24%, Marine Le Pen al 23%; Fillon, candidato dei Républicains, è attorno al 19%, Mélenchon (sinistra radicale) al 18 e il socialista Hamon all’8%.