Omelia

Pasqua 2017: card. Betori, “recuperare il significato e il valore della vita”

“La Pasqua è appello a recuperare il significato e il valore della vita, quella vita che il Risorto riconquista per sé e per l’umanità vincendo la morte, a cui era stato condannato innocente”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, nella celebrazione eucaristica che ha presieduto nella Domenica di Pasqua. “La vittoria, in Cristo, della vita sulla morte, la speranza che ne scaturisce – ha proseguito il cardinale – si scontra ai nostri giorni con molti scenari in cui la vita è minacciata, rifiutata, disprezzata, abbandonata”. “Lo scenario più inquietante – ha rilevato – è, agli occhi di tutti, il perdurare sul nostro pianeta di numerosi contesti di guerra in cui la vita di uomini e donne innocenti, a cominciare da bambini e bambine, viene ritenuta senza valore”. Betori ha poi fatto riferimento a “chi specula su una lotta tra poveri, che rischia di innescarsi se le migrazioni non vengono governate e se non si affronta la crisi del lavoro”. Inoltre, c’è il “terrorismo, di matrice religiosa diabolicamente pervertita”, ha aggiunto l’arcivescovo, che ha voluto soffermarsi anche sulla “deformazione che sta subendo, nella cultura diffusa, il concetto di qualità della vita”. “L’enfasi di cui i casi di suicidio assistito e di eutanasia godono sui mezzi di comunicazione sociale dovrebbero preoccupare”, ha ammonito il cardinale. Il cardinale ha anche rilevato come “pensare che dalle carceri oggi possano uscire vite rinnovate è illusione”. “Cristo risorto è testimone di un amore infinito per l’uomo, per il quale ha dato la propria vita”, ha concludo Betori, sottolineando che “non possiamo proclamare la sua risurrezione senza sentirci coinvolti in questo amore”.