Fine vita
Nell’imminenza della ripresa dei lavori parlamentari sul biotestamento e in vista di una sua approvazione definitiva, i medici cattolici italiani esprimono “viva preoccupazione” considerato che il testo in esame presenta” ineludibili dubbi e difficoltà sul piano etico ma anche sociale e politico, per non dire su quello deontologico”. Ad affermarlo in una nota è Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dell’ Associazione medici cattolici italiani, il quale aggiunge: “Con la proposta di legge in questione, sembra soprattutto appannarsi un cardine fondamentale della nostra civiltà e della nostra democrazia: il principio dell’indisponibilità della vita umana, che è e rimane inviolabile ed intangibile. Se una legge dello Stato sancisse che la vita umana è un bene disponibile a livello individuale attraverso l’autodeterminazione personale, chi potrebbe impedire poi allo Stato stesso di negare forme di assistenza e di solidarietà” per anziani, malati gravi, disabili, malati di mente, morenti e così di fatto favorire atti di abbandono? Lo Stato, “che dovrebbe tutelare la vita, è perciò quello che più di ogni altro l’abbandona”. “Se è vero che la libertà e l’autonomia della persona sono valori irriducibili e fondamentali”, esse vanno coniugate “con la promozione del bene della vita e della salute dell’ammalato, a cui il medico non può mai venir meno”, sottolinea Boscia. “E la stessa alimentazione ed idratazione artificiale è cura ordinaria perchè diventa sostegno vitale e fa parte del prendersi cura della persona fragile ed ammalata”. Improponibile, afferma, “che una legge sul fine vita non contempli l’obiezione di coscienza, diritto di rango costituzionale, riconosciuto del resto dal legislatore in altre leggi ed espressione alta della manifestazione pubblica della libertà morale e civile del medico”. Di qui l’appello dei medici cattolici italiani alla classe politica e ai parlamentari, affinchè “lo Stato democratico, laico e aconfessionale”, tenga “in massima considerazione il più laico e il più grande tra essi: il rispetto della vita umana”.