Processione dei Misteri: mons. Santoro (Taranto), “chiediamo per la città giorni normali, non cose straordinarie”

L’arcivescovo Filippo Santoro, durante la processione dei Misteri che chiude i Riti della Settimana santa di Taranto, torna a scuotere fortemente le coscienze della comunità. Il capoluogo ionico è al centro di progetti di riqualificazione ambientale e sociale, alla luce del disastro provocato dalla grande industria. L’arcivescovo mette in guardia dai rischi. “In questi mesi abbiamo sentito di tante aspettative, progetti e, in questi giorni, programmi che indicano il riscatto di Taranto in grandi opere. Ben vengano se ci saranno- ha detto ieri sera – ma io oggi chiedo al Signore e a coloro che saranno chiamati a governare nei prossimi mesi la nostra città di assicurarci dei giorni normali, non cose straordinarie, ma realistiche condizioni di vita, di vivibilità, di sostenibilità. Avverto un disincanto rassegnato che dobbiamo sgominare, non con promesse futuristiche, ma cominciando a risanare una rete sociale, avendo cura dei più deboli, dei disagiati, di coloro che vivono senza un reddito. Ormai abbiamo imparato tutti, ad esempio, i potenziali enormi della Città Vecchia, ma non cambierà mai nulla, e questo vale per tutti i quartieri, se non guarderemo in faccia ai problemi, cercando di risolverli. Non spariranno d’incanto la droga e la disoccupazione. Non fiorisce la legalità in Città Vecchia, senza un presidio che la garantistica. Mi dice una signora: ‘Padre, mio figlio purtroppo non mi ascolta più, se lo sono preso i trafficanti nella loro rete del guadagno facile. Ci aiuti’. Bisogna dare alla gente gli strumenti per potersi salvare; a cominciare da una sana educazione. Chiediamo giorni normali dove sia assicurata la scuola in luoghi degni”.

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