“Il Risorto è in mezzo al suo popolo come forza trainante, come pastore che incoraggia e spinge le sue pecorelle, come compagno di viaggio che infonde speranza. Non lasciamoci portare via questa certezza e la pace che ne consegue”. Lo scrive il vescovo di Jesi, monsignor Gerardo Rocconi, nel messaggio alla diocesi per le festività pasquali. “In questa festa di Pasqua, il punto fondamentale è proprio questo della pace”, prosegue il vescovo, rilevando che “non possiamo non esprimere tutta la nostra preoccupazione di fronte agli orribili crimini che accadono: terrorismo, regimi immorali, scelte criminali. Un mondo di sofferenza causato dalla tenebra che c’è nel cuore”. “È vero che non sempre c’è la possibilità di un intervento diretto nella vita del mondo e che non ci è dato di cambiare il mondo, ma indubbiamente abbiamo la possibilità di amare. Qui dove siamo”, osserva mons. Rocconi, evidenziando che la “possibilità di fare scelte di amore non ce la toglie nessuno”. “Costruire nel nostro ambiente un ‘mondo più buono’ ha un risvolto positivo per l’umanità intera”, ammonisce il vescovo, indicando tre atteggiamenti: “in mezzo a tanta fatica e a tanta sofferenza che questo mondo subisce possiamo essere motivo di speranza”, “in mezzo a tanta tristezza che questo mondo vive possiamo essere motivo di gioia”, “in mezzo a tanta violenza che questo mondo genera, spesso con l’unico interesse di possedere, impariamo a vivere nella gratuità”.