Papa Francesco: veglia pasquale, “le donne davanti al sepolcro hanno il volto di tutti quelli che vedono crocifissa la dignità”

“Due donne capaci di non fuggire, capaci di resistere, di affrontare la vita così come si presenta e di sopportare il sapore amaro delle ingiustizie”. Così Papa Francesco ha descritto Maria di Magdala e l’altra Maria, le due donne accorse al sepolcro, di cui parla il Vangelo di Matteo. Nell’omelia della Veglia Pasquale, presieduta questa sera nella basilica vaticana, il Papa si è soffermato proprio sull’atteggiamento di queste due donne: “Davanti al sepolcro, tra il dolore e l’incapacità di rassegnarsi, di accettare che tutto debba sempre finire così”. Nel loro volto, ha proseguito, “possiamo trovare i volti di tante madri e nonne, il volto di bambini e giovani che sopportano il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia”. In loro “vediamo riflessi i volti di tutti quelli che, camminando per la città, sentono il dolore della miseria, il dolore per lo sfruttamento e la tratta. In loro vediamo anche i volti di coloro che sperimentano il disprezzo perché sono immigrati, orfani di patria, di casa, di famiglia; i volti di coloro il cui sguardo rivela solitudine e abbandono perché hanno mani troppo rugose. Esse riflettono il volto di donne, di madri che piangono vedendo che la vita dei loro figli resta sepolta sotto il peso della corruzione che sottrae diritti e infrange tante aspirazioni, sotto l’egoismo quotidiano che crocifigge e seppellisce la speranza di molti, sotto la burocrazia paralizzante e sterile che non permette che le cose cambino. Nel loro dolore, esse hanno il volto di tutti quelli che, camminando per la città, vedono crocifissa la dignità”.

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