Card. Montenegro: “perdono per questa tua Chiesa che non sempre sa scandalizzare con la profezia dell’amore, che preferisce le tradizioni al Vangelo”

“Sento di chiederti perdono per questa tua Chiesa che mi hai chiamato a servire perché non sempre dimostra di essere attenta ai gravi problemi che attanagliano questa terra, perché qualche volta è come incatenata dal timore di affrontare il nuovo, che non sempre sa scandalizzare con la profezia dell’amore, che preferisce le tradizioni al Vangelo, che ti mette al primo posto, come meriti, ma non sempre riesce a fare altrettanto con coloro che ami di più – i poveri e gli scartati – come invece chiedi”. È un passaggio della riflessione che l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, ha proposto ieri sera durante la processione notturna del Venerdì Santo. Presentando “il mio stato d’animo” in una sorta di preghiera-dialogo con Gesù, l’arcivescovo ha rilevato che “i giorni che stiamo vivendo sono pieni di grande tristezza” per “i tanti scenari di guerra e di terrore disseminati nel pianeta”, per “le calamità geologiche e atmosferiche che inghiottono fratelli e paesi”, per “i muri di acqua, sabbia o filo spinato, ma soprattutto il muro che si innalza alto in molti cuori”. “Possiamo definirci cristiani se la pensiamo così? Così facendo non mettiamo il Tuo Vangelo sotto i piedi?”, ha proseguito Montenegro, osservando che “ci hai lasciato i poveri come tuo sacramento eppure riusciamo, senza sentirci in colpa, a separare, con una leggerezza niente affatto evangelica, i poveri dai sacramenti”. E dopo aver elencato le sofferenze di Agrigento, il cardinale ha affermato che “non mancano i segnali incoraggianti”. “Tu non farci mancare il tuo aiuto – ha concluso – perché l’oceano di acque stagnanti, putride e melmose non neutralizzi queste tante gocce d’acqua pulita e preziosa”.

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