Giornata europea dei Giusti: mons. Sorrentino (Assisi), “dobbiamo svestirci di quello che non ha nulla di evangelico”

Attualizzare la memoria per far sì che ciò che è accaduto non avvenga più. È questo il messaggio lanciato dai relatori dell’incontro, tenutosi oggi nella sala della Spogliazione del Vescovado di Assisi, per celebrare la Giornata europea dei Giusti, a cui ha preso parte anche il sottosegretario agli Interni, Gianpiero Bocci. Un incontro – informano gli organizzatori – che ha posto in forte parallelismo il periodo buio della Shoah con le tragedie dell’epoca odierna, soprattutto nei confronti dei migranti. Solidarietà e accoglienza verso questi fratelli è una necessità che si presenta sempre con maggiore evidenza e che fa pensare al gesto che, anni or sono, i Giusti hanno fatto spontaneamente nei confronti degli ebrei. Dopo aver ricordato la recente istituzione del santuario della Spogliazione il vescovo della diocesi di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, ha affermato che “Assisi ha il dono dei valori e dell’accoglienza. Abbiamo bisogno di un mondo che faccia spazio perché c’è un altro mondo che preme per avere dignità”. “Tali popoli – ha aggiunto – vengono oggi a chiederci un briciolo di quello che appartiene loro. Questo della Spogliazione è un luogo-verità dove Francesco ha voluto dire a suo padre che l’idolo dei soldi gli stava avvelenando il cuore. Non possiamo, pertanto, stare in questo luogo senza essere coinvolti, senza fare una scelta valoriale. Dobbiamo svestirci di quello che ci è stato messo addosso dalla società e che non ha nulla di evangelico”.

Il vescovo ha poi parlato del suo recente incontro con Papa Francesco a cui ha presentato il progetto sul santuario della Spogliazione, ricordandogli quanto sia stata importante la sua visita in questo luogo il 4 ottobre 2013. Prima della visita al “Giardino dei Giusti” Maria Luciana Buseghin, presidente dell’associazione Italia-Israele, ha spiegato come il Giardino di Assisi sia in Umbria il primo Giardino dei Giusti e ha sottolineato la “necessità di far diventare questa memoria un progetto attuale”. “Assisi ha il primato di avere ben sette Giusti – ha affermato Marina Rosati, curatrice del Museo della memoria, che ha letto la testimonianza di Mirjam Viterbi, ebrea salvata ad Assisi attualmente residente in Israele, che racconta due episodi della sua esperienza di alunna inserita in una classe completamente cattolica dopo la Liberazione quando, la famiglia, rimase a vivere alcuni anni nella città serafica.

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