Società

Violenza sulle donne: Vecchio (Casa Africa), “il Corano non è contro. Soprusi e ingiustizie sono frutto di ignoranza maschile”

“Il Corano non è contro la donna. Non è obbligatorio che un musulmano converta la donna che vuole sposare. Il Corano le riconosce molti diritti ma l’ignoranza fa sì che molti uomini non lo conoscano; le ingiustizie compiute verso le donne sono frutto di pura ignoranza maschile”. Ad affermarlo è Gemma Vecchio, intervenuta all’incontro “Prepotenza e paura. La dignità della donna contro la violenza”, promosso questa mattina a Roma dal Cortile dei gentili del Pontificio Consiglio della cultura, nell’ambito del progetto il Cortile degli studenti. “La dignità dell’essere umano nasce dal fatto che siamo tutti figli di Dio, a prescindere dalla sua provenienza”, ha detto la fondatrice e presidente della onlus “Casa Africa”, con sede a Roma, che si occupa di informare i migranti, soprattutto africani, prima che partano dal loro paese di ciò che li aspetta, e organizza corsi di formazione per immigrati con lo scopo di insegnare loro un mestiere per facilitarne l’ ingresso nel mondo del lavoro. Delineando l’immagine dell’Occidente dal punto di vista paesi di America del Sud, Asia e Africa, Vecchi spiega: “Voi venite visti con ammirazione come appartenenti a nazioni che hanno portato progresso, sviluppo tecnologico, comodità, confort. Quando parlate di violenza sulle donne a queste persone cadono dalle nuvole perché pensano che in un mondo evoluto ciò non possa accadere”. Con riferimento alle donne musulmane, Vecchio, di origini eritree, spiega: “Con il velo copri la testa, non il cervello”, e racconta come nel suo paese d’origine siano stati “uomini e donne, combattendo fianco a fianco per anni, a portare l’uguaglianza dopo l’indipendenza. Le donne hanno finalmente avuto la possibilità di sposare chi volevano e non il marito scelto dalle famiglie e sono state eliminate le punizioni corporali”.