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Sviluppo: card. Turkson, per Trump “preoccupazione”, ma “speranza che le cose cambieranno”

“C’è un po’ di preoccupazione, ma per fortuna ci sono anche voci contrarie, in disaccordo e contro”. Il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha risposto così a una domanda dei giornalisti sulle posizioni del presidente americano e il suo atteggiamento nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. “Ci sono elementi della società americana che non sono d’accordo con le posizioni del presidente Trump”, ha fatto notare il cardinale: “Segno che c’è una parte della società statunitense che man mano alza la voce, usando un altro linguaggio: si spera che Trump stesso cominci a ripensare alcune sue decisioni”. Il presidente Usa, infatti, “sta realizzando le promesse fatte durante la campagna elettorale: spero che si accorga della dissonanza tra la realtà delle cose e le espressioni da campagna elettorale”, l’auspicio di Turkson. “Siamo pieni di speranza che le cose cambieranno”, ha proseguito, ricordando che “diversi membri dell’episcopato americano si sono già espressi sulle posizioni del presidente e potrebbero avere un qualche influsso su di esse”. Nello stesso tempo, ha osservato il cardinale, “c’è un’altra potenza mondiale come la Cina che sta ripensando le sue posizioni, ad esempio negli sforzi per controllare le temperature, ambito nel quale ha promesso di stanziare sette milioni di dollari, si spera non semplicemente perché è un Paese con sempre più smog e inquinamento”.