Chiese europee

Simposio Ccee giovani: a Barcellona la Fiera delle buone pratiche, 23 stand di idee e proposte

(dall’inviata Sir a Barcellona) Il Simposio europeo sui giovani in corso a Barcellona si è colorato questa mattina di suoni, immagini, video e dépliant. 23 gli stand allestiti nel chiostro del Seminar Conciliar dove, dal 28 al 31 marzo, 275 delegati di 37 Conferenze episcopali d’Europa si stanno confrontando sul tema “Accompagnare i giovani a rispondere liberamente alla chiamata di Cristo”. Oggi è la giornata dello scambio delle numerose iniziative che in tutta Europa si realizzano su vari fronti e ambiti per e con i giovani. Una vera e propria “Fiera delle buone pratiche”, per “mostrare – spiega don Michel Remery, vice segretario generale Ccee e organizzatore del Simposio – il dinamismo e la creatività della Chiesa in Europa”.

Tra le tante iniziative, “Valerie und der Priester” (Valeria e il prete) che sta avendo particolare seguito e successo in Germania. Seguito mensilmente su Facebook da oltre 1,3 milioni di persone, è il racconto di una giovane giornalista tedesca che ha accompagnato e osservato per un anno intero la vita di un giovane sacerdote. C’è poi l’iniziativa maltese “Prayer spaces school” (Spazi di preghiera nelle scuole) che aiuta bambini e giovani a esplorare i temi della vita, della spiritualità e della fede in un ambiente dinamico e interattivo; o ancora l’iniziativa francese “L’appel” (La chiamata) che promuove un dialogo con i giovani sull’importanza di trovare la propria vocazione nella vita, attraverso momenti di riflessione e di dibattito rivolti a gruppi di studenti e di giovani, e animati da adulti, membri della pastorale giovanile o della pastorale vocazionale. Presente anche lo stand della Ifcu, la Federazione internazionale delle Università cattoliche che riunisce 200 atenei. C’è, poi, l’iniziativa inglese “Flame2017”, il mega-incontro che a Wembley l’11 marzo scorso ha radunato 10mila giovani per iniziativa della “Catholic Youth in England and Wales”. “Si tratta spesso di iniziative volute e promosse dai giovani stessi – osserva don Remery -, che mostrano bene come gli stessi giovani non sono solo fruitori di servizi, ma i principali protagonisti della loro pastorale se adeguatamente accompagnati. Vogliamo che il Simposio diventi anche un’occasione per confermare e rinnovare con entusiasmo e coraggio l’impegno dei numerosi accompagnatori presenti”.