Persecuzioni

Iraq: Acs, accordo fra tre Chiese cristiane per ricostruire i villaggi della Piana di Ninive

Tre Chiese irachene, la siro-cattolica, la siro ortodossa e la caldea, hanno firmato oggi un accordo nella sede dell’arcidiocesi della Chiesa caldea di Erbil (Kurdistan iracheno) per dare vita ad un Comitato, il Niniveh Reconstruction Commitee (Nrc), con il compito di pianificare e seguire la fase di ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive, distrutti dopo il 2014 dall’Isis. Il Comitato si compone di sei membri scelti dalle tre Chiese (ciascuna ne eleggerà due), e da tre esperti esterni suggeriti della Aiuto alla Chiesa che soffre. La Fondazione pontificia ha collaborato con le tre Chiese in vista della sigla dell’accordo, che si occuperà della raccolta fondi. Sono circa 12.000 le abitazioni private da ricostruire, per un costo la cui stima oggi supera i 200 milioni di euro. I fondi reperiti saranno distribuiti ai rappresentanti di ciascuna Chiesa in proporzione al numero di case danneggiate appartenenti ai rispettivi fedeli. Mons. Timothaeus Mosa Alshamany, arcivescovo della Chiesa siro-ortodossa di Antiochia e priore del Monastero di San Matteo, dopo la firma dell’accordo ha parlato di “una Chiesa davvero unita, quella siro-ortodossa, quella caldea e quella siro-cattolica; unita per la ricostruzione di queste case nella Piana di Ninive e per trasmettere fiducia nei cuori di quelle persone che vivono in quei villaggi e invitare quelli che li hanno lasciati a tornare”.

Sull’unità delle Chiese cristiane ha insistito anche mons. Yohanna Petros Mouche, arcivescovo siro-cattolico di Mosul: “Vorrei invitare i cristiani della Piana di Ninive a ritornare a casa e continuare a vivere nei loro villaggi per dare testimonianza alla cristianità. Oggi ci siamo riuniti insieme per mostrare che formiamo un unico gruppo e che vogliamo accelerare il più possibile questa operazione, che deve partire al più presto”. Analoga dichiarazione anche per mons. Mikha Pola Maqdassi, vescovo caldeo di Alqosh che non esitato a parlare di “passo coraggioso che ci rende molto felici e che incoraggia i cristiani a rimanere nei loro villaggi e nel loro Paese”. Un appello a tutti i benefattori internazionali è stato lanciato da mons. Nicodemus Daoud Matti Sharaf, metropolita siro-ortodosso di Mosul, Kirkuk e del Kudistan: “Ricostruire tutte quelle case in quei villaggi, dove l’Isis ha distrutto ogni cosa, è davvero un compito enorme. Grazie in anticipo a tutti quelli che ci aiuteranno”. Da tutti i presuli sono giunti ringraziamenti ad Acs per aver collaborato al raggiungimento dell’Accordo e per il sostegno dato in tutti questi anni di guerra.