
(Bruxelles) “È davvero sorprendente che il Comitato critichi l’Italia sul tema dell’aborto e della obiezione di coscienza. La libertà di coscienza è un diritto fondamentale protetto sia dalla Convenzione europea per i diritti umani (art. 9) e dalla Dichiarazione universale per i diritti umani (art. 18), testi che proteggono anche il diritto alla vita”. A dichiararlo al Sir è Maria Hildingsson, segretario generale della Federazione europea delle associazioni di famiglie cattoliche (Fafce), a commento di due delle tredici Osservazioni conclusive del Comitato per i diritti umani dell’Onu sulla situazione dei diritti nel nostro Paese, osservazioni che rivelano criticità nell’accesso alla possibilità di abortire e invitano l’Italia a legiferare nel senso dell’adozione per le coppie gay. “Non c’è alcuno strumento per i diritti umani che riconosce l’accesso all’aborto come un diritto” e quindi “la posizione del Comitato è inconsistente”. Quanto al fatto che il Comitato suggerisca che l’Italia debba garantire l’adozione a genitori dello stesso sesso “non esiste il ‘diritto a un figlio’, né ci sono motivi per cui il Comitato chieda all’Italia di introdurre tali misure”, sostiene Hildigsson, dal momento che sono “posizioni che vanno al di là dell’ambito di competenze” del Comitato. “È preoccupante vedere che un organismo che dovrebbe semplicemente interpretare gli strumenti per i diritti umani sia manipolato da un’agenda ideologica”, ha concluso Hidlingsson.