Politica

Trattati di Roma: iniziate in Campidoglio le celebrazioni

I leader dei Ventisette celebrano i 60 anni dei Trattati di Roma: con una cerimonia alle 10, a Roma, in Campidoglio, dove firmeranno una dichiarazione congiunta. Alle 13.30 saliranno al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Saranno il premier Paolo Gentiloni, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, e il presidente di turno dell’Ue, il maltese Muscat: i primi ad arrivare nella piazza del Campidoglio e ad accogliere, dopo il saluto con la sindaca Raggi. Nella Sala dell’Esedra del Marco Aurelio si è tenuto il discorso di benvenuto della prima cittadina capitolina che ha ricordato l’attacco di Londra. Poi tutti gli invitati si sposteranno nella Sala degli Orazi e dei Curiazi dove da un altro ingresso accederanno gli altri ospiti. Secondo il protocollo sono previsti subito dopo gli interventi del presidente del Consiglio Gentiloni, del presidente del Parlamento Ue Tajani, del presidente di turno dell’Ue, Muscat, del presidente del Consiglio Ue, Tusk, e del presidente della Commissione europea Juncker. Alle 11.45 la firma. A conclusione della cerimonia solo i Capi di Stato e di governo entreranno nel cortile del Palazzo dei Conservatori per la “photo opportunity”. Al termine è in programma la conferenza stampa, alla quale prenderanno parte Gentiloni, Tusk, Tajani, Juncker e Muscat. Finito l’incontro con i giornalisti l’appuntamento successivo è al Quirinale per il pranzo organizzato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Per la giornata Roma è completamente blindata. Due aree di massima sicurezza in centro, con 39 varchi di accesso e tiratori scelti sui palazzi, stop al transito di auto, camion e pedoni, 5mila agenti delle forze dell’ordine impiegati e 100 telecamere in più per acquisire preventivamente immagini utili in vista delle manifestazioni. È “l’imponente” piano di sicurezza messo a punto per le celebrazioni del 60 dei Trattati di Roma. Un dispositivo già entrato nel vivo con l’avvio delle prime bonifiche e l’arrivo dei leader stranieri.