
(Da Monza) I fedeli che stanno affluendo al Parco di Monza per partecipare alla messa del pomeriggio, presieduta dal Papa, stanno riempiendo tutti i settori nel quale è divisa la gigantesca area antistante il palco con l’altare. Imponenti ma discrete le misure di sicurezza, con l’ausilio delle forze dell’ordine, dei volontari, degli alpini e della protezione civile. I pellegrini mostrano agli uomini della sicurezza gli zaini e si incanalano lungo i percorsi. Numerosi i selfie per chi è già arrivato davanti al palco. Non poche le famiglie con bambini piccoli; alcuni gruppi intonano canti. A Porta Vedano, Patrizia Legnaro, di Monza, è la prima ad essere arrivata questa mattina alle 6. Ha lasciato la macchina a San Gerardo. “Sono venuta perché volevo sentire l’energia del Papa: non vederlo solo in televisione”. Chi si è mosso in auto di prima mattina dice di avere trovato le strade sgombre e di aver raggiunto facilmente i parcheggi. In molti hanno scelto il treno. Tutto attorno all’area della messa sono invece parcheggiati i pullman delle parrocchie, che occupano anche l’area dell’autodromo, dove è collocato il centro stampa.
Valentina Rossi, 18, anni, di Segrate, racconta di “aver viaggiato comodamente” e di “essere arrivata in orario”. Dario, affetto da sindrome di down, è emozionatissimo. Arriva da Vedano e si è svegliato alle 4 della mattina per preparare in oratorio le colazioni ai volontari che offrono assistenza nel settore riservato ai disabili sotto il palco. “Sono certo che il Papa dirà cose bellissime che toccheranno i nostri cuori”, dice Lucrezia Mungo con le lacrime agli occhi mentre spinge la carrozzina del marito, Francesco.