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Trattati di Roma: Segni e Martino figli dei firmatari, “volevano Stati Uniti d’Europa”

Le testimonianze e i ricordi di Mario Segni e Antonio Martino figli dei due italiani firmatari dei Trattati di Roma a Tv2000 nello Speciale del Tg2000, in onda domani alle 12.15, dedicato ai 60 anni dei Trattati di Roma e girato all’interno della Sala Orazi e Curiazi dove furono firmati i trattati. “Ricordo che la figlia di Adenauer – ha detto Mario Segni – mi disse durante un pranzo in Sardegna dove era stata invitata da mio padre (Antonio Segni, ndr) che l’intenzione dei padri fondatori era la creazione degli Stati Uniti d’Europa ed erano convinti di arrivarci anche in tempi non molto lunghi”.
“Mio padre (Gaetano Martino, ndr) – ha aggiunto Martino – organizzò la conferenza di Messina dove si sviluppò l’idea di una integrazione economica dell’Europa come viatico per l’unione politica. Questa decisione venne accettata ma non fu scontata” ma poi “si sono attribuiti all’Europa una serie di compiti che nulla hanno a che vedere con un progetto federale e che complicano la vita dei cittadini. All’inizio l’Europa parlava ‘italiano’ e il processo di unificazione dell’Europa è nato in Italia e per iniziativa dell’Italia”.
“L’errore più grande in questi 60 anni – ha proseguito Segni – è stato l’allargamento indiscriminato dopo la fine della Guerra Fredda. Abbiamo fatto entrare nuovi condomini senza scrivere prima il regolamento. Spero che le prossime nomine europee siano fatte in modo diverso e spero anche che si prenda coscienza che occorrono forti leader”.
“Fino a quando non ci saranno una sola politica estera e una difesa europea – ha sottolineato Martino – non ci sarà un’Europa. L’Unione europea non è un soggetto di politica internazionale perché non ha una politica estera e una difesa propria. Nella storia dell’umanità non è mai esistito uno Stato senza una politica estera e una difesa. Lo Stato è la politica estera e la difesa”.