Politica
“Nel generale allungamento delle prospettive di vita, sessant’anni sono oggi considerati il tempo della piena maturità. Un’età cruciale nella quale ancora una volta si è chiamati a mettersi in discussione”. Lo ha ricordato il Papa, concludendo il suo discorso ai leader Ue, pronunciato in occasione del 60° dei Trattati di Roma. “Anche l’Unione Europea è chiamata oggi a mettersi in discussione, a curare gli inevitabili acciacchi che vengono con gli anni e a trovare percorsi nuovi per proseguire il proprio cammino”, la proposta. “A differenza però di un essere umano di sessant’anni, l’Unione Europea non ha davanti a sé un’inevitabile vecchiaia, ma la possibilità di una nuova giovinezza”, la tesi di Francesco: “Il suo successo dipenderà dalla volontà di lavorare ancora una volta insieme e dalla voglia di scommettere sul futuro”. “A Voi, in quanto leader, spetterà discernere la via di un nuovo umanesimo europeo, fatto di ideali e concretezza”, l’appello finale: “Ciò significa non avere paura di assumere decisioni efficaci, in grado di rispondere ai problemi reali delle persone e di resistere alla prova del tempo”.