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Papa e leader Ue: Gentiloni, “milioni di poveri interpellano la nostra responsabilità di governo”

“Milioni di poveri interpellano la nostra responsabilità di governo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, salutando il Papa nella Sala Regia, subito prima del discorso che Francesco terrà in occasione del 60° della firma dei Trattati di Roma. Questi ultimi, per Gentiloni, “sono stati uno dei passaggi più importanti della storia comune europea, che segnarono l’inizio di un percorso che non si è mai fermato”. “Alla vigilia” della commemorazione del 60° dei Trattati di Roma, ha fatto notare Gentiloni, “il terrorismo di nuovo ha colpito l’Europa, a Londra, con un attacco diretto a uno dei luoghi più importanti della storia e della cultura europea: il Parlamento britannico”. Eppure, ha proseguito il premier italiano, “l’Unione europea ha trovato la forza di reagire”, come ha fatto dopo tutti gli altri attacchi terroristici recenti: “Noi europei – ha affermato Gentiloni – sappiamo cos’è la dignità umana, e oggi sappiamo che la globalizzazione, potente motore di progresso che ha avuto la capacità di strappare centinaia di milioni di persone dalla miseria, ha anche creato squilibri insopportabili”. “La Chiesa ha sempre aiutato e incoraggiato il progresso dell’integrazione europea”, ha riconosciuto Gentiloni: “L’Unione europea non deve essere un’Unione di parametri numerici, ma un’Unione dei valori, degli esempi morali, delle idea”, in quella che Papa Francesco ha definito “non un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca”.