Verso il 25 marzo
“Per Milano, ma anche per la Caritas ambrosiana, l’arrivo di Papa Francesco rappresenta una grande occasione per rimettere al centro del dibattito le questioni più importanti e che incidono quotidianamente sulla vita di tutti i cittadini. Mi riferisco alla lotta alla povertà, all’inclusione sociale, alla cura per le periferie e al contrasto alla povertà alimentare. Questi temi, ormai, riguardano molti milanesi, e non più soltanto gli immigrati”. Non usa mezze misure il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, per sottolineare le emergenze sociali che Papa Francesco incontrerà nel corso della sua visita pastorale a Milano. Secondo Gualzetti, il capoluogo lombardo deve “dare un impulso alla lotta alla povertà, approfittando anche del buon esito avuto dall’Expo, che aveva al centro proprio il tema del cibo e della responsabilità, sia individuale che collettiva. Milano – spiega al Sir Gualzetti – è una città che può dare l’esempio su come si affrontano queste sfide globali. Ma, come ci ricorda il Papa quando parla della Chiesa in uscita, tutti devono dare il proprio contributo: dai cittadini, con le loro azioni quotidiane, alle associazioni, fino alle imprese e alle istituzioni, che devono dare gli indirizzi politici per il cambiamento”.
Secondo il direttore della Caritas, Papa Francesco dimostra attraverso i suoi gesti di guidare una Chiesa che tende ad “includere tutti gli strati della società, come testimonia la scelta di iniziare il suo viaggio proprio a partire dalla periferia milanese”. Per far fronte alle emergenze come la povertà e l’esclusione sociale, la Caritas ambrosiana ha attivato oltre 370 centri d’ascolto in tutta la diocesi, 130 solo nella città di Milano. “In questi anni – ha commentato Gualzetti – abbiamo dovuto far fronte a nuovi problemi sociali, e lo abbiamo fatto incontrando le persone in difficoltà, ascoltando i loro bisogni. Ma come afferma il Papa, se non si rimuovono le cause di questa iniquità, sarà difficile arrivare ad una soluzione”.