Unione europea

Brexit: Mogherini, non ci ha distrutto, ce la faremo anche in 27

(DIRE-SIR) – “Solo nove mesi, fa all’indomani del referendum della Brexit, tutti scommettevano sulla fine dell’unione, eppure oggi siamo insieme, dato non banale. E il merito è anche del lavoro fatto dalle realtà locali”. Così Federica Mogherini, Vice presidente della Commissione Europea, intervenendo al convegno ’60esimo anniversario dei Trattati di Romà , oggi pomeriggio alla Camera. Per Mogherini l’evento di oggi alla Camera costituisce “un momento importante” non solo perchè “rilancia il lavoro che abbiamo fatto in questi sei decenni, e che faremo insieme nei prossimi anni”, ma anche perchè mette in luce il “ruolo fondamentale delle comunità locali. Non si può parlare di Europa senza coinvolgere anche le piccole realtà come regioni e comuni”, considerate “dimensione indispensabile” per far fronte alle sfide attuali. “Nessuno stato europeo, per dimensioni, si può relazionare da solo alle potenze mondiali come gli Stati Uniti, la Cina, il Brasile, la Russia, tutti grandi quanto un continente. “Nè potrebbero affrontare le sfide globali”, come il terrorismo o i flussi migratori. E questo con o senza il Regno Unito: “oggi ci muoviamo in 28, ma ce la faremo anche tra due anni, quando saremo in 27”, dice Mogherini. Quello che resta “il più grande Mercato unico al mondo, può relazionarsi con le controparti da pari a pari”. L’Alto rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini prosegue il suo intervento alla Camera sul ’60esimo dei Trattatì evidenziando che “abbiamo bisogno di agire localmente in modo forte: le comunità locali hanno strumenti che le istituzioni europee stesse non hanno, penso a ciò che realizzano per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti. Oppure all’eccellente lavoro fatto in Libia, dove i comuni d’Europa con i comuni della Libia hanno risposto a esigenze locali importanti come la gestioni dei rifiuti, dell’acqua, della mobilità e di altri servizi locali”. Questo per Mogherini è stato possibile “grazie alla concretezza dei piccoli passi”, uno “strumento di diplomazia” che “l’Italia ha sempre valorizzato attraverso la Cooperazione decentrata”. Infine Federica Mogherini incoraggia la “responsabilità diffusa”: “il destino della nostra unione è nella nostra unione, siamo noi a decidere che farne”, aggiunge, perchè “le decisioni assunte da Bruxelles vengono prese da noi, dai politici che noi cittadini eleggiamo direttamente”. E questo concetto è tanto più importante oggi “perchè siamo di fronte a un momento importante della nostra storia: l’attualità che viviamo ci dà la possibilità di renderci conto di quello che rischiamo di perdere se non facciamo crescere questa comunità , se non ce ne prendiamo cura”. Il pensiero va agli anni in cui l’unione non esisteva ancora, ed era dominata dai disastri causati dalle due guerre mondiali.

(www.dire.it)