Politica

Brasile: vescovi critici sulla riforma della previdenza sociale e sul “foro privilegiato”

La Presidenza della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) ha pubblicato ieri, al termine dei lavori del Consiglio permanente, una nota sulla riforma della previdenza sociale, promossa dal Governo e attualmente in corso di discussione nel Congresso nazionale. Nel testo, firmato dal presidente della Cnbb e arcivescovo di Brasilia, card. Sergio Da Rocha, i vescovi si esprimono su alcuni punti della proposta di modifica della Costituzione (Pec) 287/2016, che a loro avviso “sceglie la strada dell’esclusione sociale”, e invitano i cristiani e le persone di buona volontà “a mobilitarsi per la promozione del popolo brasiliano, in particolare i più vulnerabili”. Per l’Episcopato brasiliano “la previdenza non è una concessione del Governo o un privilegio. I diritti sociali in Brasile sono stati conquistati con una forte partecipazione democratica; ogni minaccia rispetto a tali diritti merita una condanna immediata”. Di fronte alle giustificazioni del Governo federale, il quale sostiene che c’è un deficit pensionistico cui porre rimedio, i vescovi sostengono che non è possibile “cercare una soluzione per un argomento così complesso attraverso informazioni non accertate, diversificate e contraddittorie”. Serve piuttosto coinvolgere la società nella conoscenza della situazione reale del sistema previdenziale brasiliano.

Nella nota si ricorda che attualmente il sistema copre più di due terzi della popolazione attiva, a fronte di un aumento della loro età e della riduzione degli ingressi nel mercato del lavoro, e che “il sistema pensionistico ha bisogno di essere valutato e solo in seguito adeguato avendo come riferimento la sicurezza sociale”. Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati altri due comunicati: uno sul foro privilegiato e l’altro a sostegno dell’esenzione fiscale per gli enti di beneficenza, la cui eliminazione è anch’essa prevista dalla riforma della previdenza sociale. Per quanto riguarda il cosiddetto “foro privilegiato”, che consente un iter giudiziario speciale per chi svolge alcune funzioni, l’Episcopato brasiliano ritiene che tale istituto vada “rivisto con urgenza”, in quanto “a gran parte della popolazione questo procedimento appare come una garanzia di impunità e contrario al principio costituzionale che tutti sono uguali di fronte alla legge”. È pertanto ragionevole che “il foro privilegiato sia limitato ad un numero ristretto di autorità”.