Notizie Sir del giorno: Giornata vittime mafie, messaggio Papa per Gmg, tratta e case di accoglienza piene, Farrell su Amoris Laetitia

Giornata vittime mafie: don Ciotti al Sir, “oggi più che mai corruzione e mafie sono facce della stessa medaglia”

“Per la prima volta una Chiesa locale, quella calabra, per volontà della Conferenza episcopale regionale aderisce interamente a questa Giornata. E questo è un segno molto importante. Così come ha aderito la Cei con cui Libera da anni sta facendo progetti concreti per dare una mano a questi ragazzi a trovare una strada nei percorsi della giustizia”. Lo ha detto al Sir don Luigi Ciotti, presidente di Libera, oggi a Locri per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Una Chiesa che ci invita a guardare verso il cielo senza distrarsi dalle responsabilità che abbiamo sulla terra: anche qui c’è tanto da fare”, ha detto Ciotti, il quale poi con i cronisti ha auspicato “una rivoluzione culturale e sociale nel nostro Paese”. Per il sacerdote oggi vi è un “intreccio tra criminalità economica e politica e oggi più che mai la corruzione e le mafie sono le facce della stessa medaglia”. Per questo “oggi è un sussulto vero, forte, ma non illudiamoci perché loro hanno velocità, mezzi e strumenti. La ‘ndrangheta è forte e ci vuole un grande sussulto, uno scatto da parte di tutti”. (clicca qui)

Papa Francesco: messaggio Gmg2017, “grande sintonia” tra Gmg Panama e Sinodo

“Desidero che ci sia una grande sintonia tra il percorso verso la Gmg di Panama e il cammino sinodale”. È quanto scrive il Papa, nel messaggio per la prossima Giornata mondiale della gioventù, che quest’anno si svolge a livello diocesano sul tema: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” (Lc 1,49). “Nell’ottobre del 2018 la Chiesa celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ricorda Francesco: “Ci interrogheremo su come voi giovani vivete l’esperienza della fede in mezzo alle sfide del nostro tempo. E affronteremo anche la questione di come possiate maturare un progetto di vita, discernendo la vostra vocazione, intesa in senso ampio, vale a dire al matrimonio, nell’ambito laicale e professionale, oppure alla vita consacrata e al sacerdozio”. (clicca qui)

Amoris Laetitia: card. Farrell (Santa Sede), superare “trappola” della “polarizzazione” solo sull’ottavo capitolo

“Bisogna superare questa distorsione, anche perché il capitolo fondamentale di Amoris Laetitia è il quarto: un vero e proprio manifesto dell’amore matrimoniale”. A mettere in guardia dalla “trappola” della “polarizzazione” dell’Amoris Laetitia solo sull’ottavo capitolo è il card. Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i laici, la famiglia e la vita, in un’intervista al Sir, a un anno dalla pubblicazione del documento. “I problemi, le ferite e i mille aspetti delle sofferenze familiari sono l’evidenza della gravissima crisi del matrimonio e della famiglia e quotidianamente incidono nella carne viva delle persone”, argomenta il cardinale a proposito del dibattito in corso, ma “la grande sfida di Amoris Laetitia è proprio quella di indicare l’autentico amore umano e cristiano come l’unica forza capace di salvare il matrimonio e la famiglia”. (clicca qui)

Tratta: suor Bonetti (Slaves no more), “case di accoglienza piene, una emergenza terribile”

Sono migliaia e migliaia le donne che arrivano in Italia con gli sbarchi, inviate dai trafficanti per soddisfare la crescente domanda di prostituzione. Ma l’accoglienza è in tilt, perfino quella delle religiose che lottano contro la tratta. “Stiamo vivendo un’emergenza terribile. Non abbiamo più posti liberi nelle nostre case di accoglienza, dobbiamo creare una rete tra realtà ecclesiali per sostenere queste donne”: lo dice al Sir suor Eugenia Bonetti, la religiosa da anni in prima linea nella lotta alla tratta a scopo di sfruttamento sessuale, fondatrice dell’associazione “Slaves no more”. Tra le varie attività, suor Eugenia entra ogni settimana, insieme a 15 religiose di diverse congregazioni e nazionalità, nell’ex Cie di Ponte Galeria a Roma, che oggi si chiama Centro di identificazione e rimpatrio. Ora è aperta la solo sezione femminile. Recluse fino ad un massimo di 18 mesi, come stabilito dalla legge Bossi-Fini, perché con documenti irregolari, quindi da rimpatriare. Ogni sabato dal 2003 una quindicina di religiose vanno a portare conforto e ascolto a queste donne, tutte vittime di tratta. Ora sono 120, la maggioranza (65) nigeriane, poi latinoamericane e cinesi. (clicca qui)

San Benedetto: mons. Boccardo (Norcia), anche oggi “offre validi punti di riferimento per vita personale e comunitaria”

La croce, il libro e l’aratro – ossia la preghiera, lo studio e il lavoro – con cui “san Benedetto e i suoi figli trasmisero la civiltà cristiana alle varie popolazioni sparse nel Continente europeo “esprimono la proposta di vita che ha permesso l’unificazione spirituale dell’Europa centrata nel comune orientamento verso Cristo (la croce); la sua unificazione culturale a partire dall’amore alla cultura classica e biblica (il libro) e, infine, la sua rinascita economica e sociale nella valorizzazione del lavoro, anche manuale”. A ricordarlo oggi è stato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, celebrando a Norcia, nella piazza san Benedetto, la messa pontificale in occasione della festa di san Benedetto, Patrono d’Europa. Si è trattato della prima celebrazione dentro le mura cittadine dopo la scossa del 30 ottobre scorso. “L’eredità benedettina – ha ricordato l’arcivescovo – non si esaurisce nel quadro storico, seppur importante e decisivo, nella nascita dell’Europa e delle sue radici cristiane, ma offre anche all’uomo contemporaneo validi e concreti punti di riferimento in ordine alla vita personale e comunitaria”. (clicca qui)

Catechesi: mons. Monari (Commissione Cei), “riflessione alla luce della strategia pastorale globale di Papa Francesco”

Interrogarsi e riflettere sull’impatto dell’esortazione di Papa Francesco “Evangelii gaudium” sul progetto catechistico della Chiesa italiana. A margine dei lavori del Consiglio episcopale permanente, monsignor Luciano Monari, vescovo di Brescia e presidente della Commissione per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, spiega al Sir le motivazioni e gli obiettivi del seminario di studi “Evangelii gaudium: annuncio e catechesi” che la stessa Commissione promuove il 22 e 23 marzo a Roma. L’incontro, afferma, “nasce semplicemente dal ‘documento programmatico’ del Papa, che contiene una strategia pastorale globale che riguarda tutta la vita della Chiesa e, per certi aspetti, con sottolineature nuove e intenzionalità più sviluppate rispetto a quello cui eravamo abituati”. Nella due giorni, anticipa, “ci chiederemo che cosa comporta il confronto del nostro progetto catechistico con le proposte di Papa Francesco; che cosa l’Evangelii gaudium ci chiede di cambiare, togliere, aggiungere, registrare”. Il riferimento al progetto catechistico riguarda il documento “Incontriamo Gesù – Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia”, elaborato nel 2014 dalla Commissione episcopale per la dottrina della fede l’annuncio e la catechesi, allora guidata da monsignor Marcello Semeraro, e sancito dal voto della 66a Assemblea generale della Cei (Roma, 19-22 maggio 2014). (clicca qui)

Gmg 2017: don Falabretti (Snpg), messaggio del Papa è “invito a non separare la fede dalla vita”

“Un forte invito a non separare la fede dalla vita, a vivere non come in un reality, ‘senza scopo e senza fine’, e a mettersi in cammino perché mentre si cammina si cresce”: sono alcuni dei passaggi salienti del messaggio di Papa Francesco per la XXXII Giornata mondiale della gioventù dal tema “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”. Commentando al Sir il messaggio, don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg), afferma che il Pontefice “si rivolge alle nuove generazioni che camminano dentro il loro tempo e riconosce che, in questo percorso, i giovani devono fare i conti con ciò che il mondo e la situazione offrono loro. È una cosa molto bella perché ci fa capire che la fede non è una cosa che si vive separata dalla vita. La fede è la vita stessa ed è la vita che ci chiama alla fede”. Si tratta di un chiaro richiamo a “vivere nella fiducia”: “Non puoi vivere se non ti fidi di qualcuno, fidarsi è parte di noi”. (clicca qui)

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