Memoria e impegno

Giornata vittime mafie: mons. Galantino, “la Chiesa è lontana mille miglia da logiche di sopraffazione e malavita”

“La Chiesa è lontana mille miglia da chi, con arroganza e con violenza vuole imporre logiche di sopraffazione e di malavita, da chi a volte cerca – in maniera subdola – di strumentalizzare la Chiesa e le realtà sacre per coprire le proprie malefatte”. Lo ha ribadito mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo il 18 marzo a Locri all’incontro riservato ai familiari delle vittime delle mafie, in occasione della giornata della memoria e dell’impegno, promossa da Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con la Rai responsabilità sociale, Conferenza episcopale calabra e con il patrocinio del Comune di Locri e sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. Rivolgendosi ai familiari delle vittime, il vescovo ha assicurato che “il vostro lutto, il vostro dolore e la vostra sofferenza hanno tanto da dire anche a noi, alla nostra Chiesa”. Ed ha aggiunto: “Di fronte a chi guida la macchina della violenza, della sopraffazione e della morte, noi come Chiesa dobbiamo fare tutto quello che è necessario per strappare il volante della violenza dalle mani della malavita. Senza risparmiarci! Dico grazie a chi non ha mai smesso di pensare che impegnarsi per questo è fare Vangelo, è affare di Chiesa. Sì, è affare di Chiesa!”. Infine un auspicio-appello di Galantino: “Spero si smetta una buona volta, dentro e fuori la Chiesa, di pensare che un prete, un vescovo o un laico che si impegnano per contrastare la ‘ndrangheta o la malavita in genere – lo fanno perché è una loro iniziativa privata o lo fanno per una loro particolare sensibilità. No! Lo fanno perché credono al Vangelo e, con il loro impegno, vogliono far sentire la concreta vicinanza a quanti, come voi, portano il peso insopportabile, provocato dall’arroganza di uomini e donne che, proprio qui in Calabria, nella sua visita alla diocesi di Cassano, Papa Francesco ha scomunicato e invitato alla conversione”.