Riepilogo

Notizie Sir del giorno: Chiese del Sud a convegno a Napoli, reportage da Bucarest, condanna del Patriarcato Latino agli insediamenti, appello per i Rohingya

Giovani e lavoro: Chiese del Sud a convegno a Napoli. Papa Francesco, “non può dirsi giusta” società che “non offre opportunità”

In corso a Napoli il convegno delle Chiese del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) su giovani e lavoro. Alla denuncia si affiancano il racconto delle buone pratiche e la ricerca di proposte per un rinnovato impegno di Chiesa e istituzioni. In apertura i messaggi di Papa Francesco, del Presidente della Repubblica Mattarella e di quello del Consiglio Gentiloni. Il monito del Papa: “Una società che non offra alle nuove generazioni opportunità di lavoro dignitoso non può dirsi giusta”. Le parole del card. Sepe e di mons. Santoro. L’evento si pone come tappa verso la prossima Settimana sociale, pure dedicata al lavoro. Domani in programma interventi del card. Bagnasco e mons. Galantino. (clicca qui)

Papa Francesco: “non creare muri ma ponti”, cristiano non dice “me la pagherai”

Sperare è “aiutarsi a vicenda”, “portare le debolezze altrui”. È un appello a “non creare muri ma ponti”, a non dire: “Me la pagherai”. Dedicata al “respiro comunitario” della speranza l’udienza di oggi, al termine della quale il Papa ha lanciato un appello a “fare ogni sforzo per debellare” il crimine vergognoso e intollerabile della tratta delle persone umane, in occasione della relativa Giornata. Prima di congedare i 7mila fedeli in Aula Paolo VI, Francesco ha additato come esempio santa Giuseppina Bakhita, “ragazza schiavizzata in Africa, sfruttata, umiliata”, ma che “non ha perso la speranza” ed è arrivata “come migrante” in Europa. (clicca qui)

Romania: Grigore (da Bucarest), “in piazza giovani e famiglie”. Appello dalle Chiese

“Invocano una Romania democratica, basata su valori. Un governo che guidi il Paese in modo onesto e trasparente. Vogliono politici integri, non condannati per vari crimini, dediti al servizio dei cittadini”. Le migliaia e migliaia di cittadini che protestano da più di una settimana nelle piazze della Romania hanno come bersaglio “le azioni del governo in materia di giustizia” e il decreto “salva corrotti” varato dall’Esecutivo socialdemocratico, peraltro ritirato in fretta e furia domenica 6 febbraio. La sollevazione popolare ha come slogan “#rezist”, resisto. Cristina Grigore, corrispondente Sir da Bucarest, racconta la resistenza dei manifestanti, “anche con temperature ben sotto lo zero”, la quale “ha suscitato domande”, “ha risvegliato l’intero Paese”. In piazza della Vittoria, nella capitale, “studenti, giovani, lavoratori, pensionati, famiglie con figli, anche molto piccoli. I manifestanti si dimostrano – scrive Grigore – gente pacifica, educata, allegra”. Dalle Chiese cattolica e ortodossa sale un appello alla non violenza e un forte richiamo ai politici: “Servite il popolo”. (clicca qui)

Terra Santa: Patriarcato Latino, ferma condanna della nuova legge israeliana sugli insediamenti

Ferma condanna del Patriarcato latino della nuova legge approvata dalla Knesset, lunedì 6 febbraio, che “autorizza lo Stato di Israele ad appropriarsi di terreni privati palestinesi su cui gli israeliani hanno costruito senza permesso nei territori palestinesi”. In una nota il Patriarcato “condanna fermamente questa normativa iniqua e unilaterale che permette l’annessione de facto di terre private palestinesi a vantaggio della colonizzazione israeliana. Questa legge mina la soluzione dei due Stati, allontana anche le speranze di pace e potrebbe avere gravi conseguenze”. “Profondamente preoccupato per il futuro della pace e della giustizia in Terra Santa”, il Patriarcato Latino “chiede ai leader di prendere con determinazione decisioni a favore della pace, della giustizia e della dignità di tutti”. (clicca qui)

Riviste: quaderno numero 4000 de “La Civiltà Cattolica”. “Scrittori” in udienza dal Papa

“Quattromila quaderni, cinque lingue. L’11 febbraio 2017 uscirà con una veste grafica speciale e una sorpresa in copertina, il numero 4000 de La Civiltà Cattolica”. La conferma viene dalla stessa redazione della rivista culturale dei Gesuiti. Nato il 5 aprile 1850, il periodico diretto da padre Antonio Spadaro celebrerà l’evento “innanzi tutto con un’udienza concessa dal Santo Padre al Collegio degli Scrittori e ai collaboratori della rivista, la mattina del 9 febbraio”. L’11 febbraio usciranno invece quattro edizioni mensili in spagnolo, inglese, francese e coreano. Il fascicolo numero 4000 verrà presentato presso la sede della rivista in via di Porta Pinciana 1 a Roma sabato 18 febbraio alle ore 18 con una tavola rotonda. Lo stesso quaderno verrà anticipato domani, 9 febbraio, sul sito www.laciviltacattolica.it. (clicca qui)

Appello del Papa per i Rohingya: minoranza musulmana perseguitata in Myanmar

Papa Francesco ha invitato oggi a pregare per i Rohingya, “cacciati via dal Myanmar, che vanno da una parte all’altra perché nessuno li vuole. È gente buona, pacifica: sono buoni, sono fratelli e sorelle! È da anni che soffrono: sono stati torturati, uccisi, semplicemente per portare avanti la loro tradizione, la loro fede musulmana”. I Rohingya sono una minoranza musulmana, circa 1 milione 100mila persone che vivono nello Stato Rakhine nel nord del Myanmar (Birmania), Paese a maggioranza buddista. Nonostante dallo scorso anno il Paese sia governato dal partito della leader birmana e Premio Nobel della Pace Aung San Suu Kyi, queste popolazioni subiscono da anni la repressione delle forze di sicurezza, con gravi violazioni dei diritti umani che li costringono alla fuga. Negli ultimi mesi almeno 65mila persone sono fuggite verso il Bangladesh, ma nessuno vuole accogliere queste imbarcazioni piene di disperati. Si parla anche di un’isola dove confinarli. (clicca qui)

Tratta: Patriarcato ecumenico e Chiese di Inghilterra, “ci pentiamo della nostra cecità”

Un appello ai leader di governo e ai capi di Stato perché perseguano coloro che sono coinvolti nel traffico di esseri umani, impediscano ogni forma di schiavitù moderna e proteggano le vittime. E la creazione di una task-force dove la Chiesa ortodossa e la Chiesa di Inghilterra possano unire le loro forze e collaborare insieme per combattere questa “crudele forma di sfruttamento”. Si è concluso con la firma di una Dichiarazione congiunta il Forum internazionale sulla schiavitù moderna che si è svolto a Istanbul, nella sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli al Fanar, su iniziativa del patriarca Bartolomeo e dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Come Chiese, si legge nel messaggio, “ci pentiamo per non aver fatto abbastanza e rapidamente per arginare la piaga della schiavitù moderna”. (clicca qui)