Scuola: Aimc, Gslg e Uciim a Copercom, “su carenze grammaticali sostenere appello docenti universitari”

Dopo l’appello lanciato nei giorni scorsi da oltre 600 docenti universitari a Governo e Parlamento per le carenze grammaticali degli studenti italiani, il Copercom ha raccolto il parere dei presidenti Giuseppe Desideri (Aimc, Associazione italiana maestri cattolici), Claudia Camicia (Gslg, Gruppo di servizio per la letteratura giovanile) e Rosalba Candela (Uciim, Unione cattolica italiana insegnanti medi). “C’è – osserva Desideri – l’esigenza di avere, soprattutto nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado, una maggiore attenzione allo scrivere e al parlare in maniera corretta”, perché “scrivere correttamente significa comunicare correttamente, per farsi comprendere”. I “ragazzi – aggiunge Camicia – usano dei codici linguistici che impoveriscono il loro bagaglio lessicale. In più utilizzano mezzi tecnologici che permettono loro di sopprimere parte della parola. Non riconoscono che scrivere a un adulto o per un momento ufficiale, in cui è richiesto un altro codice linguistico e di espressione, è cosa diversa che scrivere a un coetaneo”. Per Candela “è un problema molto grave. Noi abbiamo più volte segnalato che bisogna intervenire sui docenti e sui libri di testo. Oggi, nei libri di testo – nota –, si trascurano molte nozioni. Gli stessi testi di grammatica sono fatti con superficialità. I docenti non possono dedicarsi esclusivamente ad alcuni aspetti della lingua, ma devono curare essenzialmente la grammatica italiana, la sintassi. Questo non per un ritorno al passato, ma per salvaguardare il presente e il futuro”. Occorrono, conclude, “strategie che siano veramente utili per i nostri alunni e futuri cittadini”.

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