Salute: Spagnolo (bioeticista), no a diagnosi pre-impianto e aborto. Per Dat “rispettare volontà del paziente”, ma medico “non è mero esecutore”

I criteri per la cura dell’infertilità e “il riferimento ai metodi naturali non solo per la regolazione della fertilità ma anche come metodi per ottenere una gravidanza”. Sono alcuni temi inseriti nella nuova Carta degli Operatori, in cui si parla anche del congelamento di tessuto ovarico come “risposta eticamente sostenibile nel caso di terapie oncologiche che possono alterare la fertilità della donna”. Nel testo, ha spiegato Antonio Gioacchino Spagnolo, ordinario di bioetica e direttore dell’Institute of Bioethic and Medical Humanities all’Università Cattolica di Roma, sono presi in considerazione anche “i nuovi tentativi di generazione umana in laboratorio: tra gameti umani e animali, di gestazione di embrioni umani in uteri animali o artificiali, di riproduzione asessuale di esseri umani mediante fissione gemellare, clonazione, partenogenesi o altre tecniche consimili”. Tutti procedimenti, questi, “moralmente inaccettabili”, in quanto “contrastano con la dignità umana dell’embrione e della procreazione, per cui sono da considerarsi moralmente inaccettabili”.

Tra le diagnosi prenatali, “accettabili ad alcune condizioni”, viene stigmatizzata, invece la diagnosi pre-impianto, come “espressione di una mentalità eugenetica che legittima l’aborto selettivo per impedire la nascita di bambini affetti da varie malattie”. Confermata, invece, “la posizione di sempre riguardo all’aborto inserendo dei nuovi articoli riguardo alla riduzione embrionale, intercezione, contragestazione, feti anencefalici, gravidanze ectopiche, tutela del diritto alla vita”. Oltre al tema dei vaccini, “attuale” è il riferimento, nel nuovo documento vaticano, “alla terapia genica e alla medicina rigenerativa” e quello al tema dell’accesso ai farmaci delle parti più svantaggiate della popolazione, “affinché si arrivi ad una giustizia sanitaria, salvaguardando la sostenibilità sia della ricerca sia dei sistemi sanitari”. Tra le novità, i riferimenti “al coinvolgimento nella sperimentazione di minori o adulti incapaci a decidere, su soggetti vulnerabili, su donne in età fertile in situazioni di emergenza”. Non mancano i riferimenti all’attualità politica, come quello alle Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento), oggetto di discussione in Parlamento. A questo proposito, la Carta afferma che “deve essere sempre rispettata la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente, ma il medico non è comunque un mero esecutore, conservando egli il diritto e il dovere di sottrarsi a volontà discordi dalla propria coscienza”.

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