
Forum migrazioni e pace: card. Parolin, “no a costruire muri. Sì ad accoglienza e promozione canali di ingresso legali e sicuri”
“Il Papa dà le grandi linee di fondo che dovrebbero guidare e animare un’autentica politica delle migrazioni. Ogni Paese dovrà modulare e articolare queste dimensioni, ma certo la dimensione di fondo deve essere quella dell’accoglienza, l’unico atteggiamento cristiano e profondamente umano che deve caratterizzare i singoli e i Paesi”. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, a margine VI Forum internazionale su migrazioni e pace promosso, presso la Camera dei deputati, dallo Scalabrini International Migration Network (Simn), dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e dalla Fondazione Konrad Adenauer. Tema dell’incontro “Integrazione e sviluppo: dalla reazione all’azione”. (clicca qui)
Familiari vittime Dacca: “Papa Francesco ci ha ringraziati per la testimonianza d’amore che stiamo dando”
“Papa Francesco ci ha ringraziati per la testimonianza d’amore che stiamo dando, perché anche per lui siamo stati un esempio. Accogliente, premuroso, ha ascoltato le nostre storie e le iniziative di solidarietà che sono nate dopo la morte dei nostri cari”: sono le prime parole di Maria Gaudio, moglie di Vincenzo D’Allestro, di Piedimonte Matese, una delle vittime dell’attentato di Dacca, in Bangladesh, dopo l’incontro di stamattina con Papa Francesco. Oggi, infatti, il Pontefice ha ricevuto in udienza privata i congiunti di Marco Tondat, Christian Rossi, Maria Riboli, Vincenzo D’Allestro, Claudio Cappelli, Simona Monti, alcune delle vittime dell’attentato che il 1° luglio 2016 è costato la vita a 20 persone, tra cui 9 italiani. Dall’incontro con il Papa i familiari sono usciti “emozionati, caricati di speranza, e incoraggiati a proseguire sulla strada dell’amore che hanno intrapreso dopo l’attentato in Bangladesh”. (clicca qui)
Ucraina: appello di Sua Beatitudine Shevchuk, “vogliamo una pace vera! Sono i più piccoli le prime vittime”
“Nonostante gli sforzi della comunità internazionale, negli ultimi tre anni mai è stata raggiunta una situazione stabile di cessate-il-fuoco in Ucraina. Questo ha causato tante sofferenze al popolo ucraino, soprattutto ai bambini. Perciò chiediamo agli organismi internazionali di continuare il percorso diplomatico per fermare l’aggressore e finire la guerra fino a quando non sarà raggiunta una vera pace”. È l’appello, inviato al Sir, da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, per la fine della guerra in Ucraina e in difesa di bambini. “Mi appello alla comunità internazionale – scrive l’arcivescovo – perché difenda i bambini ucraini, vittime di guerra, tenendo a mente che sperimentiamo un’emergenza umanitaria in Europa che mai si è sperimentata dai tempi della Seconda Guerra Mondiale”. (clicca qui)
Ospedale San Camillo Roma: don Arice (Cei), assumere solo medici abortisti “snatura l’impianto della legge 194”
La decisione di assumere, attraverso concorso, al San Camillo di Roma due medici dedicati all’interruzione di gravidanza, impedendo loro dunque l’obiezione di coscienza, “snatura l’impianto della legge 194 che non aveva l’obiettivo d’indurre all’aborto ma prevenirlo. Predisporre medici appositamente a questo ruolo è un’indicazione chiara”. Lo puntualizza don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, ricordando come in questo modo “non si rispetta un diritto di natura costituzionale qual è l’obiezione di coscienza”. (clicca qui; con le posizioni di Amci, MpV e Centro Livatino)
Chiese in Europa: comitato congiunto Ccee e Kek a Parigi, “insieme per testimoniare Cristo nel Vecchio Continente”
“Insieme per testimoniare Cristo in Europa”. Con questo obiettivo, il comitato congiunto del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e della Conferenza delle Chiese europee (Kek) si è riunito a Parigi il 20 e il 21 febbraio, per riflettere sui 45 anni di cooperazione ecumenica tra le due organizzazioni ed esplorare nuove vie di cooperazione. “L’attuale clima socio-politico, segnato da instabilità e da una mancanza di speranza, ha pervaso molte delle discussioni di Parigi”, scrivono le Chiese in un comunicato congiunto diffuso oggi. “I rappresentanti hanno espresso una diversità di punti di vista sul nostro contesto attuale, tra cui il futuro dell’Europa, le sfide sociali e politiche, l’incertezza economica e la miriade di domande associate alle migrazioni diffuse. Lo scambio è stato rappresentativo della varietà di prospettive presenti all’interno delle Chiese europee e, in verità, del Continente nel suo insieme”. (clicca qui)
Oratori: ricerca Ipsos, sono oltre 8000, presenti più al Nord che al Sud, legati alle parrocchie
(dall’inviato Sir a Bologna) Legati maggiormente alla dimensione parrocchiale, sviluppati più al Nord, aperti pressoché quotidianamente, con un’offerta di attività che vanno dal gioco allo sport, dalla formazione al doposcuola, dal volontariato alle gite e pellegrinaggi: sono gli oratori italiani, “oltre 8.000”, secondo una ricerca Ipsos presentata oggi al convegno nazionale di pastorale giovanile, in corso a Bologna, da Nando Pagnocelli, presidente e amministratore delegato di Ipsos Italia, e da Marco Moschini, professore associato di filosofia teoretica presso l’Università di Perugia dove è direttore del corso di perfezionamento, progettazione, gestione e coordinamento dell’oratorio. La rilevazione è stata condotta dall’ottobre 2015 all’aprile 2016 somministrando agli incaricati diocesani (221) un questionario da compilare. (clicca qui)
Irlanda del Nord: elezioni anticipate del 2 marzo. I vescovi, abbassare i toni del linguaggio e della faziosità. “Un futuro migliore è possibile”
Un appello ai politici perché in tempo di campagna elettorale non si rinchiudano nelle faziosità, non utilizzino un linguaggio divisivo ma s’impegnino a stilare programmi che mirano al bene comune, soprattutto “per i più vulnerabili, gli svantaggiati e tutti coloro che faticano a portare avanti le loro famiglie”. A lanciarlo sono i vescovi dell’Irlanda del Nord che, in vista delle elezioni anticipate del 2 marzo, hanno pubblicato oggi un comunicato e una lunga e articolata riflessione dal titolo “A Better Future: towards a culture of life, care and hope for all” (“Un futuro migliore: verso una cultura della vita, della cura e della speranza per tutti”) che si conclude con una serie di 10 domande da porre ai candidati. (clicca qui)