Funerali don Benevelli. Cattai (Focsiv), “ci ha insegnato a metterci al servizio dei fratelli”

“Don Aldo Benevelli è una persona che ci ha insegnato che ciascuno può decidere di mettersi al servizio del fratello e nella misura in cui non lo fa da solo, ma con altri, può raggiungere obiettivi di profezia”: così si è espresso il presidente di Focsiv (Federazione organismi cristiani di servizio internazionale volontario), Gianfranco Cattai, ricordando il sacerdote cuneese morto il 19 febbraio all’età di 93 anni. Diverse le autorità che si sono succedute nel rendere omaggio a don Benevelli nel corso del saluto civile che si è svolto di fronte al municipio di Cuneo, prima che la bara fosse trasferita in duomo per il funerale religioso. Oltre che essere un appassionato prete-partigiano, Benevelli ha vissuto una lunga stagione di servizio e di accompagnamento ai giovani desiderosi di impegnarsi per il bene e che si è sostanziata in particolare nel 1966 quando diede vita alla Lvia, Associazione internazionale di volontari laici, oggi presente in 10 paesi dell’Africa Sub-sahariana, e co-fondando nel 1972, la Focsiv. “Facendo partire in quell’anno la prima volontaria Lvia per il Kenya, don Aldo ha anticipato la Populorum Progressio”, l’enciclica sociale di Papa Paolo VI uscita nel 1967. “Ci ha fatto sperimentare come il volontariato può essere un laboratorio che anticipa delle risposte rispetto ai tempi che viviamo. È stato vero per lui anche con la scrittura della prima legge di cooperazione internazionale varata poi nel 1972”, ha ancora aggiunto Cattai, che ha fatto parte della Lvia fin dai primi anni ’70, ricoprendo successivamente incarichi di responsabilità. “Non possiamo che guardare con molta attenzione oggi alle esperienze del passato e la sua esperienza personale per cercare nel nostro mondo di oggi e di domani, delle risposte di fraternità e reciprocità con i Paesi in via di sviluppo”, ha concluso Cattai.

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