Alloggio, apprendimento della lingua, formazione e attività socioculturali. Attraverso questi quattro pilastri passa l’integrazione dei migranti secondo padre Leonir Chiarello, executive director dello Scalabrini International Migration Network, che ha parlato nel panel finale del Forum internazionale su migrazioni e pace in corso oggi da ieri a Roma. Ma è soprattutto sulle sette raccomandazioni politiche emerse dal Forum che padre Chiariello si è soffermato. Sulle raccomandazioni infatti si basa il documento scaturito dal Forum e destinato ai governi interessati dal fenomeno. “In primo luogo – ha affermato padre Chiarello – è necessario che l’Unione europea eserciti una funzione di leadership nei negoziati della conferenza internazionale su migrazione e sviluppo del 2018. Poi, allocare tutti i fondi dell’Official Development Assistance (Oda) per i Paesi in via di sviluppo e allocare questi fondi per costruire organismi di alto livello per affrontare le questioni migratorie, così come accaduto in Marocco, Egitto e Messico. Costruire le capacità nei Paesi d’arrivo per proteggere i migranti e aiutarli d integrarsi”. “Il quarto suggerimento consiste nell’impegnarsi nella costituzione di progetti di sviluppo che creino opportunità economiche, evitare che i migranti diventino vittime della tratta di esseri umani, coinvolgendo i governi locali. Fondare organizzazioni di migranti come il Centro internazionale creato in Germania. Per ultimi, il rafforzamento e l’orientamento prima della partenza nei Paesi d’origine, come già alcuni governi fanno, ad esempio le Filippine. Ed infine, assicurare responsabilità e trasparenza dell’Oda. Per massimizzare il beneficio dell’operazione – ha concluso – è necessario monitorare come vengono spesi i fondi. La società civile è fondamentale per raggiungere gli obiettivi”.