Cure palliative, bioetica e assistenza: questi i temi del convegno “La complessità dei bisogni nella fase ultima della vita”, promosso dal Centro di Ateneo di Bioetica in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Vita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che si terrà domani, giovedì 23 febbraio, alle ore 14, presso l’Aula Brasca del Policlinico universitario A. Gemelli, a Roma. Il convegno sarà aperto dal rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Franco Anelli, dal preside della facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone e dal direttore del Centro di Ateneo di bioetica, Adriano Pessina. Interverrà all’incontro Mario Melazzini, direttore generale dell’Aifa.
“Le cure palliative – afferma Adriano Pessina – se applicate in un tempo appropriato, si sono dimostrate capaci di migliorare la qualità di vita del paziente e di contenere la sofferenza legata ai sintomi e per questo sono un tema di salute pubblica importante e complesso. La legge 38/10 ha di fatto obbligato il medico a prendersi cura del dolore e della sofferenza e rende le cure palliative sempre più accessibili poiché finalmente le riconosce come un diritto volto a tutelare la dignità della persona umana. Tutto questo costituisce un ulteriore e importante passo avanti, ma il sollievo del dolore e della sofferenza richiede competenze e qualità personali”. “Occorre che si torni a pensare – conclude Pessina – che le fasi ultime della vita sono momenti significativi per la persona e per i suoi familiari: non c’è un tempo in cui non c’è più nulla da fare se sappiamo porre al centro dei processi di cura e assistenza la persona stessa, e non soltanto la sua patologia”.