“La scienza è una modalità di conoscenza del nostro corpo e dei nostri organi che è sempre più importante e va continuamente promossa. La fragilità della dimensione umana è fatta sia di scienza che di mistero. E il bisogno di relazione deriva proprio da questa nostra fragilità”. Lo ha affermato lo psichiatra Vittorino Andreoli intervenendo ieri sera al secondo incontro dei “Dialoghi di vita buona” che si è tenuto al Teatro Studio Melato di Milano. La serata, dal titolo “Abbiate cura. Naturale e artificiale nell’esperienza umana”, ha visto numerosi esperti accademici e scientifici discutere sul tema del corpo e della sua cura. Se n’è parlato sia dal punto di vista medico, con lo sguardo rivolto al significato che riveste oggi la cura dei pazienti, sia dal punto di vista delle relazioni sociali. Proprio il compito di analizzare il tema dal punto di vista scientifico è toccato ad Andreoli, che ha spiegato: “Per la cura serve la stima e non solo le competenze. Bisogna mostrare la voglia di partecipare alla vita dell’altro, di fare proprio il suo dolore perché solo così possiamo sentire la presenza dell’altro. Abbiamo bisogno quindi – ha detto lo psichiatra – di tanta scienza ma anche di scienza comportamentale perché tutto l’uomo deve darsi verso il prossimo”.