Commissione Ue: conti italiani devono essere corretti, ma per ora nessuna procedura d’infrazione

(Bruxelles) I conti pubblici non quadrano, ma la procedura d’infrazione Ue resta in sospeso in attesa delle correzioni di bilancio che l’Italia dovrà apportare entro a aprile. E Roma risponde a Bruxelles: “Le correzioni richieste ci saranno”. Questa la sostanza del documento emesso oggi dalla Commissione europea – che conferma pr l’Italia le indiscrezioni degli ultimi giorni – con le analisi della realtà economica e sociale negli Stati membri, che comprende anche una valutazione degli squilibri persistenti. Un documento apposito dell’Esecutivo si concentra infatti sull’attuazione del Patto di bilancio, analizzando la situazione del debito in Italia. Tale relazione sull’Italia è stesa a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea “in cui esamina la conformità del Paese con il criterio del debito stabilito dal Patto di stabilità e crescita e i tempi previsti per il percorso di riduzione del debito”. La relazione conclude che, “a meno che le misure strutturali aggiuntive pari almeno allo 0,2% del Pil che il governo si è impegnato ad adottare al più tardi nell’aprile 2017 siano attuate in modo credibile entro quella data per ridurre il divario e garantire la conformità al braccio preventivo nel 2017 (e quindi nel 2016), il criterio del debito stabilito dal trattato” dovrebbe “essere considerato non soddisfatto”.
Tuttavia, prosegue la relazione con un tono sempre tecnico e diplomatico al contempo, “la decisione di raccomandare l’avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi sarà presa solo in base alle previsioni di primavera 2017 della Commissione, tenendo conto dei dati sui risultati di bilancio per il 2016 e dell’attuazione degli impegni di bilancio assunti dalle autorità italiane nel febbraio 2017”.

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